Missili statunitensi ATACMS lanciati sulla regione russa di Bryansk

 

Secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa russo, nella notte tra il 18 e il 19 novembre le forze armate ucraine avrebbero lanciato un attacco con 6 missili balistici di fabbricazione americana ATACMS nella regione di Bryansk.

Il ministero riferisce che l’attacco è avvenuto alle 03:25 (locali) riferendo che una volta localizzati i missili statunitensi “gli equipaggi da combattimento dei sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir hanno colpito cinque missili che sono stati abbattuti, mentre uno è stato danneggiato”.

I frammenti del missile “sono caduti sul territorio tecnico di una struttura militare nella regione di Bryansk, provocando un incendio che è stato prontamente spento. Non ci sono state vittime né danni”, ha fatto sapere Mosca.

Anche i media ucraini, citando fonti della Difesa di Kiev, hanno confermato il loro primo attacco con missili ATACMS sul territorio russo. Una fonte di Forbes Ucraina ha confermato l’attacco con gli ATACMS all’Arsenale 67 della Direzione principale missilistica e artiglieria nella città di Karachev, nella regione (oblast) russa di Bryansk.

Tuttavia nessun rappresentante ufficiale delle autorità ucraine o dei vertici militari ha confermato questa informazione. Lo Stato maggiore ucraino ha invece confermato in mattinata che le forze di difesa hanno colpito un arsenale logistico di truppe russe nei pressi della città di Karachev, nell’Oblast di Bryansk, nella notte tra il 18 e il 19 novembre, senza specificare che tipo di arma fosse stata utilizzata.

Il Center for Countering Disinformation ha riferito che il deposito conteneva munizioni di artiglieria, tra cui munizioni fornite dalla Corea del Nord per i loro sistemi, bombe aeree, missili antiaerei e munizioni MLRS. Al momento neanche gli Stati Uniti hanno confermato con dichiarazioni ufficiali di qualche esponente dell’Amministrazione Biden di aver autorizzato l’Ucraina a colpire il territorio russo con i missili ATACMS.

Armi che, importante sottolinearlo, vengono senza dubbio gestite da personale statunitense sul suolo ucraino.

Proprio oggi, il presidente Vladimir Putin ha firmato il decreto che aggiorna la dottrina nucleare russa. L’aggiornamento in questione, come riferisce l’agenzia russa TASS, riguarda il documento noto come Foundations of State Policy in the Field of Nuclear Deterrence che  prevede che il governo russo consideri l’impiego di armi atomiche in risposta a un attacco proveniente da uno stato non nucleare se portato a termine con il sostegno di una potenza nucleare.

Un caso che si adatta perfettamente all’attacco ucraino a Bryansk. Il governo russo ha inoltre affermato il diritto di valutare un attacco con armamenti nucleari anche in risposta a un attacco con armi convenzionali, se queste costituiscono una minaccia alla sua sovranità. Tra questi, figura un lancio su larga scala di missili, eseguito con aerei militari o droni, contro il territorio russo.

Lo stesso vale qualora tali armamenti attraversino il confine russo, e/o siano diretti alla Bielorussia. “Il principio fondamentale della dottrina è che l’uso di armamenti nucleari sia una misura di ultima istanza per proteggere la sovranità nazionale. L’emergere di nuove minacce e rischi militari ha spinto la Russia a chiarire le condizioni per l’uso di armi nucleari”.

Da indiscrezioni era emerso che l’amministrazione Biden aveva chiarito che l’uso degli ATACMS avrebbe dovuto riguardare solo la regione frontaliera di Kursk. Bryansk si trova sempre al confine orientale dell’Ucraina, ma poco più a nord.

Ieri il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva dichiarato che “l’autorizzazione all’Ucraina a colpire obiettivi in territorio russo con missili a lungo raggio cambierà radicalmente l’essenza del conflitto. L’uso di missili a lungo raggio da parte di Kiev per attaccare il nostro territorio significherebbe il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti e dei suoi satelliti nelle ostilità contro la Russia, così come un cambiamento radicale nella natura e nel carattere del conflitto”. Zakharova ha sottolineato che la risposta di Mosca sarà “appropriata e tangibile” ma ha aggiunto che Mosca “non sa” se le informazioni sull’autorizzazione statunitense a Kiev “siano basate su fonti ufficiali”.

Foto: US Army e Lockheed Martin

 

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