La Difesa dell’Italia e dei suoi interessi: Uno studio del CESMAR

 

La pubblicazione sviluppa e dettaglia proposte e le linee guida per la stesura di una “Dottrina Marittima nazionale”, evidenziandone l’importanza strategica per l’Italia, Paese la cui sicurezza e prosperità economica dipendono in modo cruciale dal mare.

Viene sottolineata la necessità di un approccio sistematico, basato sui principi consolidati della guerra e dell’etica militare, per disciplinare sia l’impiego dello strumento marittimo sia lo sviluppo delle capacità individuali dei comandanti.

La trattazione si sviluppa lungo otto parti, offrendo una panoramica completa delle sfide, delle opportunità e delle priorità operative per la Marina Militare. In apertura, si ribadisce il ruolo centrale del mare per l’Italia, con riferimento ai rischi emergenti della “Littoral Warfare”, alle minacce derivanti dalla guerra di mine e alla recente enfasi sulla “Seabed Warfare”, legata alla protezione delle infrastrutture sottomarine strategiche (cavi, oleodotti, gasdotti). I mutamenti geopolitici, come la rinnovata assertività della Russia e le ambizioni nucleari turche, amplificano l’instabilità nel Mediterraneo Allargato, un’area di primario interesse nazionale.

A ciò si aggiungono le implicazioni derivanti dai cambiamenti climatici, che richiedono adeguamenti operativi e tecnologici: la progettazione di mezzi navali resilienti a eventi meteorologici estremi, la tutela dei porti dall’innalzamento dei mari e l’attenzione a nuove rotte artiche che potrebbero marginalizzare il Mediterraneo. Questi fenomeni, connessi a potenziali crisi di risorse nei Paesi rivieraschi, richiedono una pianificazione proattiva e l’adozione di strategie innovative.

Il documento analizza anche le “costanti strategiche” della componente marittima della Difesa, sottolineando la necessità di ampliare e consolidarne le capacità operative. La crescente importanza di missioni come la protezione delle Zone Economiche Esclusive, il contrasto alla minaccia subacquea tramite droni e la lotta nel dominio dei fondali richiede investimenti mirati e un aggiornamento dottrinale continuo. Si traccia, inoltre, la valorizzazione delle esperienze acquisite nella guerra russo-ucraina per adattare tattiche e strategie a scenari di conflittualità ibrida.

Nella parte dedicata alla “Politica di Difesa nazionale”, vengono ripresi gli indirizzi strategici per il triennio 2024-2026, evidenziando tre interessi nazionali cruciali: sopravvivenza, sicurezza e sviluppo/espansione. L’Italia deve allinearsi a tali priorità, sviluppando mezzi e procedure per operare in contesti sempre più complessi e multidimensionali. In quest’ottica, l’analisi dei Teatri Operativi e degli Spazi di Proiezione conferma la necessità di una presenza navale attiva e flessibile, in grado di tutelare gli interessi italiani nelle aree chiave del Mediterraneo Allargato e oltre. A tale proposito viene ben delineato il concetto di Infinito Mediterraneo, nato in ambito CESMAR.

Particolare attenzione è dedicata alle “minacce emergenti”, quali le tecnologie Anti-Access/Area Denial (A2/AD), i droni aerei e subacquei, e le operazioni di conflittualità ibrida, che combinano strumenti convenzionali e non statuali per destabilizzare gli avversari, delineando gli strumenti avanzati di cui una moderna Marina deve dotarsi per poter contrastare tali sfide, tra cui sistemi d’arma ipersonici, difese contro missili balistici e capacità di deep strike.

Nella parte finale, il documento si propone di tracciare quelli che potrebbero essere gli “obiettivi strategici della Marina Militare”, ribadendo il ruolo di polizia dell’alto mare e le missioni di deterrenza, che devono essere supportate da un costante aggiornamento dottrinale e dall’integrazione nelle operazioni congiunte internazionali. La credibilità operativa passa anche attraverso un’efficace gestione delle risorse, che include il reclutamento e la formazione del personale, con un’enfasi sull’addestramento pratico, le competenze linguistiche e l’uso di tecnologie avanzate. Ma anche la modularità delle piattaforme navali e l’adozione di sistemi ibridi di propulsione rappresentano priorità per incrementare la flessibilità operativa.

A corollario dell’analisi, viene evidenziata l’importanza di una comunicazione strategica efficace per promuovere il ruolo della Marina Militare nella tutela degli interessi nazionali, dove strumenti come congressi, documentari e attività di sensibilizzazione pubblica devono essere utilizzati per consolidare l’immagine della Forza Armata e aumentare il consenso dell’opinione pubblica.

Infine, viene sottolineata la necessità di una stretta sinergia tra la Marina Militare e il settore spaziale nazionale, considerando l’importanza crescente di tale dominio per la sicurezza marittima e il supporto al Sistema Paese. La capacità di sfruttare satelliti e vettori missilistici, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana, rappresenta quindi una frontiera strategica su cui il sistema Paese deve assolutamente investire.

In conclusione, il documento delinea una visione integrata e proiettata al futuro, proponendo un modello di Forza Armata sostenibile e tecnologicamente avanzata, in grado di rispondere alle sfide globali e tutelare gli interessi italiani su scala internazionale.

 

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