Dalla Russia MiG-29 e Sukhoi Su-27 per la Corea del Nord?
Il comandante in capo delle Forze Armate statunitensi nella regione del l’Indo-Pacifico (INDOPACOM), ammiraglio Samuel Paparo, ha recentemente affermato che la Russia ha raggiunto un accordo con la Corea del Nord – «sulla fornitura di caccia di quarta generazione MiG-29 Fulcrum e Sukhoi Su -27 Flanker in cambio dell’invio di circa 12.000 soldati nordcoreani a partecipare alle operazioni militari di Mosca in Ucraina.»
Secondo le dichiarazioni dell’Ammiraglio Paparo rese in occasione del Reagan National Defense Forum lo scorso 7 dicembre a Simi Valley, in California, l’assistenza sotto forma di invio di soldati – «è stata offerta dalla Corea del Nord di propria iniziativa» – e ora i soldati nordcoreani – «si trovano nelle zone di combattimento in Ucraina».
Sebbene il MiG-29 e il Su-27 non siano certo i più moderni in dotazione alle forze aeree di Mosca, si tratta pur sempre di velivoli che hanno ancora un potenziale di combattimento significativo – ha osservato Paparo, che tuttavia non ha specificato il numerico di velivoli che potrebbero essere trasferiti.
Secondo il Military Balance 2024 i russi dispongono di 86 Mig-29 e 102 Su-27 nelle forze aeree (VKS) mentre l’Aviazione di Marina schiera 22 Mig-29 e 18 Su-27.
Questi caccia – «possono migliorare significativamente le capacità militari della Corea del Nord, soprattutto in un contesto di tensione internazionale» – ha affermato infine l’Ammiraglio.
In precedenza molte agenzie di stampa occidentali hanno ripetutamente riferito della partecipazione del personale militare nordcoreano alle ostilità, delle loro numerose morti, degli accordi tra Mosca e Pyongyang sullo scambio di militari per la fornitura di armi, tecnologie militari, compreso il trasferimento di informazioni tecniche per la produzione di sistemi missilistici intercontinentali e altre informazioni non ancora confermate.
Ricordiamo che secondo l’autorevole pubblicazione FlightGlobal la Russia possiede circa 260 esemplari di MiG-29 e circa duecento Su-27, di questa cospicua quota i Fulcrum russi non hanno mai preso parte al conflitto ucraino, mentre i Flanker, decisamente datati, vengono utilizzati in misura limitata in patria e anch’essi comunque non sono mai entrati nel vivo delle azioni operative in Ucraina considerando la dotazione dei ben più moderni Su-30SM, Su-35 e Su-34.
Di conseguenza il trasferimento di velivoli relativamente obsoleti non porterà a una diminuzione del livello di efficacia in combattimento dell’aviazione tattica russa migliorando però sensibilmente le capacità delle forze aeree di Pyongyang.
Le forze aeree delle due Coree grosso modo si equivalgono in termini puramente numerici ma in termini di qualità il vantaggio di Seul è enorme: secondo il Military Balance 2024 insieme a 173 F-5 Tiger II e 29 Phantom II, piuttosto obsoleti, le forze aeree del Sud hanno a disposizione 160 F-16C, 59 F-15K (versione coreana dell’F-15E), 39 F-35A e 60 caccia leggeri FA-50.
Gli aerei da combattimento nordcoreani sono invece costituiti per oltre il 90% da obsoleti Shenyang F-5 (copia con licenza cinese del MiG-17), J-6 (clone del MiG-19) e MiG-21/J -7 (copia cinese del MiG-21).
Sempre secondo il Military Balance 2024 Pyongyang schiera 80 decrepiti bombardieri Il-28 Beagle/H-5 (alcuni con compiti di Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione), 107 Mig-17/J-5, 100 Mig 19/J-6, 150 Mig-21/J-7, 56 Mig-23 e 34 aerei da attacco Su-25K. I relativamente moderni MiG-29 sarebbero non al massimo una trentina.
Dunque il trasferimento di Mig 29 e Su-27 russi di seconda mano potrebbe riequilibrare almeno in parte i rapporti di forza nei cieli coreani.
L’analista militare russo Aleksej Zakharov ha rilevato che «l’ammiraglio Samuel Paparo ha concluso il suo discorso con un appello ad aumentare i finanziamenti per il l’INDOPACOM di cui è comandante. La Difesa statunitense ama spaventare i suoi legislatori con la minaccia militare di un potenziale nemico.»
Foto KCNA
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Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.