Ucciso a Mosca da un attentato il generale Igor Kirillov: Kiev rivendica
Il tenente generale Igor Kirillov, responsabile delle Forze di difesa nucleare, biologica e chimica (NBC) delle forze armate russe, è stato ucciso ieri mattina a Mosca in un’operazione del Servizio di sicurezza ucraino (SBU). Lo ha riferito una fonte dell’agenzia al Kiev Independent. L’informazione è stata confermata anche da un funzionario dell’intelligence ucraina, a conoscenza del dossier, al Financial Times. Kirillov e il suo attendente sono morti nell’esplosione di un ordigno nascosto in un motorino parcheggiato all’ingresso di un edificio residenziale in Ryazansky Prospect.
L’ucraina aveva accusato il generale di avere utilizzato armi chimiche nella guerra. “Kirillov era un criminale di guerra e un obiettivo del tutto legittimo”, ha affermato un funzionario dell’intelligence ucraina al Financial Times.
Il generale Kirillov era stato condannato ieri in contumacia da un tribunale ucraino per l’uso di armi chimiche proibite contro i militari di Kiev, ha ricordato il Kyiv Independent sottolineando che Kirillov era stato sanzionato a ottobre dal governo britannico proprio ”per il dispiegamento di armi chimiche in Ucraina”, accusa formulata dall’SBU che Mosca ha sempre respinto come ”assurda”.
L’SBU ha denunciato che la Russia abbia utilizzato armi chimiche quasi 5.000 volte sotto la guida di Kirillov mentre Londra ha accusato Kirillov di essere “responsabile del dispiegamento di armi barbariche” tossiche, come “l’agente soffocante cloropicrina”. Secondo il Regno Unito, Kirillov era anche un “importante portavoce della disinformazione del Cremlino”, “diffondendo bugie per mascherare il comportamento vergognoso e pericoloso della Russia”.
Per il portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, il generale Igor Kirillov “per molti anni ha sistematicamente, con i fatti alla mano, denunciato i crimini degli anglosassoni: le provocazioni della NATO con le armi chimiche in Siria, la manipolazione da parte della Gran Bretagna di sostanze chimiche vietate, le attività letali dei biolaboratori americani in Ucraina e molto altro. Era una persona intrepida, che non si è mai nascosta dietro le spalle degli altri”, lottando “per la madrepatria e la verità”, ha scritto ancora Zakharova (nella foto sotto) su Telegram.
Gli alleati di Kiev sono “complici” dell’assassinio di Kirilov, ha aggiunto Maria Zakharova accusando l’Occidente di “approvare i crimini di guerra da parte dei combattenti del regime di Kiev” e affermando che “tutti coloro che accolgono con favore gli attacchi terroristici o li mettono deliberatamente a tacere sono complici”.
Un alto funzionario statunitense ha risposto che gli Stati Uniti “non sono stati informati in anticipo” e “non appoggiano” questo tipo di operazioni.
Kirillov era il responsabile delle Forze di difesa NBC dall’aprile del 2017. Secondo l’agenzia di stampa statale russa TASS, aveva frequentato la Kostroma Higher Military Command School of Chemical Defence ed era entrato in servizio nel 1987. Prima del suo ultimo incarico, Kirillov aveva ricoperto diversi ruoli nell’esercito russo, in particolare in unità specializzate nel trattamento di materiali pericolosi guidando la Direzione delle forze di difesa NBC.
Secondo il Comitato Investigativo della Federazione Russa, che ha aperto un procedimento penale per l’omicidio di due militari, il generale Kirillov si era espresso sulle attività dei laboratori biologici americani in Africa.
Il tenente generale era stato incluso nelle liste delle sanzioni occidentali. Anche l’Ucraina aveva imposto sanzioni contro di lui. Il giorno prima dell’assassinio, il servizio di sicurezza dell’Ucraina aveva annunciato l’apertura di un’indagine preliminare contro l’ufficiale militare.
Nell’agosto scorso Kirillov aveva dichiarato che il Pentagono stava cercando di trasferire in Africa e nelle ex repubbliche sovietiche i suoi biolaboratori militari, che erano stati dismessi in Ucraina. Due mesi prima aveva dichiarato che il ministero russo della Difesa era in possesso di documenti che dimostravano il rafforzamento della presenza militare biologica americana in Africa.
Solo pochi giorni or sono era stato ucciso nei dintorni di Mosca lo sviluppatore software Mikhail Shatsky, responsabile della modernizzazione dei missili da crociera russi, confermando la campagna condotta dall’intelligence ucraina (solo ucraina?) con omicidi mirati in Russia contro esponenti coinvolti nello sforzo bellico di Mosca o personaggi di spicco che sostengono l’Operazione Militare Speciale, come Darya Dugina, uccisa da una bomba alla periferia di Mosca nell’agosto 2022.
Anche in quel caso i servizi segreti statunitensi declinarono ogni responsabilità attribuendo l’attentato dinamitardo all’intelligence ucraina.
Fra questi l’esponente politico Ilya Kyva, ex deputato in Ucraina fuggito in Russia dopo l’inizio della guerra, ucciso alla periferia di Mosca lo scorso dicembre. Un attentato era stato organizzato contro l’ex agente della sicurezza ucraina, Vasily Prozorov, anche lui fuggito a Mosca. Era sopravvissuto all’esplosione della sua auto in una zona residenziale della capitale nell’aprile dello scorso anno. Lo scorso 9 dicembre, era stato ucciso l’ex direttore del carcere di Olenivka, Sergey Yevsyukov, nell’esplosione di un’auto a Donetsk.
Il mese scorso, era stato ucciso in Crimea l’alto ufficiale della marina russa Valery Trankovsky mentre un altro ufficiale reduce dal fronte, Nikita Klenkov, era stato ucciso mentre si trovava alla guida della sua auto.
Esecuzioni che ricordano quelle di diversi responsabili tecnici dei programmi nucleare e balistico iraniani, morti in circostanze particolari, si suppone per mano degli israeliani o degli statunitensi.
Valutazioni
L’omicidio del generale Kirillov sembra rientrare nella guerra clandestina che stanno combattendo i russi contro gli ucraini e gli americani. In termini politici ha l’obiettivo di aumentare l’ostilità da parte dei russi, ad esacerbare un’escalation che renderà più difficile per Donald Trump sviluppare un negoziato.
Questa operazione, come altre effettuate finora anche colpendo il territorio russo con i missili anglo-americani-francesi fornirti a Kiev, punta a seminare mine sullo stretto sentiero che sembra voler percorrere il prossimo presidente americano che si insedierà a gennaio. Più rendi impercorribile quel sentiero, più crei nei russi l’indisponibilità a negoziare.
Sul piano operativo l’attentato ha conseguito il successo di eliminare in modo eclatante un alto grado delle forze militari di Mosca, che peraltro aveva fornito informazioni pesanti se compromettenti sui laboratori biologici americani in Ucraina. La sua eliminazione contribuisce a mettere in dubbio la sicurezza di molti alti gradi delle forze armate e del governo russo.
Del resto russi e ucraini sono mischiati da generazioni e questo rende più facile a entrambi i contendenti disporre di informatori e agenti infiltrati in profondità in territorio nemico. Lo dimostrano ad esempio gli attacchi condotti dai droni ucraini contro obiettivi situati in profondità in territorio russo e i bombardamenti di precisione russi contro comandi e depositi di armi ucraini.
Ieri l’SBU ha reso noto l’arresto della “più vasta rete di agenti” russi composta da 12 persone incaricate di spiare gli aeroporti militari in grado di ospitare i caccia militari F-16 che l’Ucraina ha ricevuto dall’Occidente” Queste persone operavano in cinque regioni ucraine per “scoprire” la localizzazione di “aeroporti militari segreti” in grado di ospitare i F-16, secondo la stessa fonte.
Foto TASS
Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.