Nel 2024 il record delle importazioni europee di GNL dalla Russia (AGGIORNATO)
(Aggiornato alle ore 16,30)
L’Unione Europea rinuncia al gas russo che attraversa l’Ucraina sostenendo la decisione di Kiev di interrompere il flusso lungo il gasdotto che attraversa il suo territorio ma nel 2024 l’Europa ha acquistato una quantità record di gas liquefatto (GNL) dalla Russia.
La notizia era già emersa nei mesi scorsi ma è stata confermata dagli analisti di Rystad Energy (citati dall’agenzia Energia Oltre): nel 2024 nei porti europei hanno attraccato navi che hanno trasportato 17,8 milioni di tonnellate di gas russo ultra-freddo, con un aumento di oltre 2 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente.
Jan-Eric Fähnrich, analista gas di Rystad Energy, ha affermato che i flussi di GNL “non solo sono in aumento, ma sono a livelli record”.
L’Europa ha ridotto le importazioni di gas russo tramite gasdotto dall’inizio della guerra in Ucraina, ma ha acquistato sempre più GNL da diversi Paesi, tra cui la Russia, che nel 2024 ha superato il Qatar come secondo fornitore europeo di GNL, dietro gli Stati Uniti. Secondo Fähnrich, lo scorso anno l’Europa ha importato 49,5 miliardi di metri cubi di gas russo tramite gasdotto e altri 24,2 in forma liquida fredda su navi. L’aspetto non trascurabile per l’economia delle nazioni europee è che il costo del GNL è notevolmente più elevato di quello del gas “via tubo”.
“I beneficiari della sospensione delle forniture di gas russo all’Europa sono gli Stati Uniti, che hanno aumentato le forniture di gas naturale liquefatto a prezzi più alti” ha commentato ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov nel consueto punto stampa mattutino. “Sappiamo che i prezzi spot del GNL sono soggetti a una volatilità molto più elevata, questo riduce la competitività dell’economia europea e aggiunge problemi ai cittadini degli Stati europei”, ha aggiunto Peskov.
I prezzi dell’energia elettrica sul Mercato del Giorno Prima (MGP) in Germania si prevede crescano in media dell’11 per cento a 87 euro/MWh nel 2025, mentre in Francia si prevede un aumento del 5%, fino a 61 euro/MWh.
Lo segnala Montel News (citata ieri dall’agenzia di stampa GEA) sulla base dell’analisi dell’Independent Commodities Intelligence Service (ICIS), spiegando che già “si prevedeva che i prezzi del gas sarebbero rimasti elevati quest’anno, con la materia prima che avrebbe continuato a determinare il prezzo dell’energia elettrica” in tutta Europa.
L’interruzione dei flussi di gas russo verso l’Ue attraverso l’Ucraina dal 1°gennaio “ha aumentato la tensione del mercato all’inizio dell’anno e l’Europa potrebbe affrontare la possibilità di iniziare la stagione estiva con livelli di stoccaggio del gas relativamente bassi, il cui rifornimento potrebbe essere costoso”, ha affermato ICIS. Secondo Matthew Jones, capo analista ICIS, “le minacce geopolitiche rialziste per il gas rimarranno quest’anno”, data la guerra in Medio Oriente e le tensioni tra Israele e Iran.
In Gran Bretagna la società Centrica (casa madre di British Gas, principale distributore britannico) ha lanciato l’allarme per il calo delle riserve di gas scese a “livelli inquietanti”.
Con un comunicato stampa che parla esplicitamente di “tempesta perfetta”, Centrica rileva che “le temperature più fredde del solito nel Regno Unito, combinate con la fine delle forniture dai gasdotti russi attraverso l’Ucraina dal 31 dicembre 2024, hanno fatto sì che i livelli delle scorte di gas in tutto il Regno Unito siano in calo. Al 9 gennaio 2025, i siti di stoccaggio del Regno Unito erano inferiori del 26% rispetto allo scorso anno. Ciò significa che il Regno Unito ha meno di una settimana di gas, per affrontare la domanda”.
Una situazione, si legge nel comunicato della società, che ha eco in tutta Europa. Al 7 gennaio 2025, la capacità di stoccaggio europea era al 69%, in calo rispetto all’84% dello stesso periodo dell’anno precedente.
“I livelli di stoccaggio del gas nel Regno Unito sono bassi a livelli preoccupanti bassi. Rappresentiamo un’eccezione rispetto al resto d’Europa per quanto riguarda il ruolo dello stoccaggio nel nostro sistema energetico e ora ne stiamo vedendo le implicazioni – dichiara Chris O’Shea, amministratore delegato del gruppo Centrica.
Per O’Shea “dobbiamo pensare allo stoccaggio come a una preziosa polizza assicurativa. Come qualsiasi polizza assicurativa, potrebbe non essere sempre necessaria, ma avere una maggiore capacità aiuta a proteggersi dagli scenari peggiori”.
Il comunicato di Centrica sembra poter preludere a ulteriori incrementi delle bollette, mentre il governo laburista di Keir Starmer è già da tempo sotto pressione per aver revocato a inizio stagione – per ragioni di bilancio – i sussidi per il caro energia a favore di anziani e pensionati ereditati dai precedenti governi conservatori.
Foto: ITAR-TASS e Centrica
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