L’Atlante Geopolitico del Mediterraneo
Recensione di Alberto Cossu – Vision & Global Trends. Progetto Società Italiana di Geopolitica
L’ Atlante Geopolitico del Mediterraneo, curato da Francesco Anghelone e Andrea Ungari, rappresenta uno strumento fondamentale per chiunque desideri comprendere le complesse dinamiche geopolitiche, economiche e sociali che caratterizzano questa regione cruciale del pianeta. Giunto alla sua decima edizione, il volume si distingue per la sua ricchezza di contenuti e per l’accuratezza delle analisi, offrendo una panoramica dettagliata non solo sulla storia dei paesi affacciati sul Mediterraneo, ma anche sulle sfide attuali e future.
L’Atlante è organizzato in tre parti principali: approfondimenti storici sulla politica estera italiana nel Mediterraneo, schede dettagliate sui vari paesi della regione e una sezione dedicata ai dialoghi mediterranei. Questa struttura permette al lettore di seguire un filo logico che collega passato e presente, facilitando la comprensione delle interrelazioni tra gli stati.
La prima parte del volume offre saggi di esperti come Bruna Bagnato, Antonio Varsori e Luca Riccardi, che analizzano l’evoluzione della politica estera italiana nel Mediterraneo dalla fine della Seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri. Questi contributi evidenziano come l’Italia abbia cercato di ritagliarsi un ruolo significativo nella regione, affrontando sfide legate all’atlantismo e all’europeismo. La ricostruzione storica è rigorosa e ben documentata, fornendo un quadro chiaro delle scelte politiche italiane nel contesto mediterraneo.
La parte centrale del volume è dedicata a schede dettagliate su paesi come Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele e altri. Ogni scheda è arricchita da una sezione storica e una dedicata alla situazione attuale, permettendo di cogliere le trasformazioni politiche e sociali in corso. Questo approccio offre un quadro chiaro delle sfide specifiche che ogni Nazione affronta e delle relazioni bilaterali con l’Italia.
Nella sezione finale si esplorano le relazioni tra Italia e i Paesi del Mediterraneo attraverso analisi di esperti su temi cruciali come la crisi libica, le dinamiche energetiche con l’Algeria e il dossier migratorio con la Tunisia. Questi contributi sono fondamentali per comprendere le interconnessioni tra le politiche italiane e le realtà locali. L’analisi approfondita di questi temi consente al lettore di avere una visione completa delle sfide contemporanee.
L’Atlante di Anghelone e Ungari si inserisce in un contesto globale in rapida evoluzione, caratterizzato da conflitti persistenti come quello israelo-palestinese e dall’instabilità nel Nord Africa. La prefazione di Paolo De Nardis sottolinea l’importanza del Mediterraneo come crocevia di civiltà e come area di crescente rilevanza geopolitica. Le tensioni attuali richiedono un’attenzione costante da parte dell’Italia e dell’Unione Europea per garantire stabilità nella regione.
La Libia continua ad essere attraversata da forti tensioni interne, con il paese diviso tra fazioni rivali nonostante i tentativi di mediazione compiuti dalla comunità internazionale. Questa instabilità ha ripercussioni dirette sulla sicurezza marittima nel Mediterraneo e sulla gestione dei flussi migratori verso l’Europa.
In Tunisia, il recente spostamento verso un regime autoritario ha sollevato preoccupazioni riguardo al futuro della democrazia nel paese. Questo cambiamento mette a rischio non solo la stabilità interna ma anche le relazioni con l’Unione Europea, che ha investito nella democratizzazione del paese.
Il conflitto israelo-palestinese ha riacquistato vigore con gli attacchi di Hamas e la risposta militare israeliana. Questo conflitto non solo destabilizza il Vicino e Medio Oriente ma complica anche i tentativi di normalizzazione delle relazioni tra Israele e i Paesi arabi, minando gli Accordi di Abramo. La prospettiva di una soluzione ai due Stati appare sempre più complicata a causa delle posizioni inconciliabili delle parti coinvolte.
La Russia sta cercando di aumentare la sua presenza nei Paesi della sponda sud del Mediterraneo attraverso alleanze strategiche e cooperazione militare. Questo approccio contrasta con quello della Cina, che si concentra sul soft power e sugli investimenti economici per espandere la sua influenza nella regione. Entrambi i Paesi cercano di colmare il vuoto lasciato da un’Unione Europea percepita come indecisa.
L’Unione Europea si trova in una posizione difficile, mostrando difficoltà nel formulare una politica estera efficace nel Mediterraneo. Le lacune nelle politiche europee hanno lasciato spazio ad attori esterni come Russia e Cina, aumentando la competizione per l’influenza nella regione. L’Europa deve affrontare la sfida di rafforzare i legami con i Paesi mediterranei per garantire stabilità e sicurezza.
L’Algeria è diventata un fornitore chiave di gas per l’Europa, sostituendo in parte la Russia. Questa transizione energetica è cruciale per l’Italia e gli altri paesi europei che cercano alternative alle forniture russe a seguito delle tensioni geopolitiche. La gestione delle risorse energetiche diventa quindi una priorità strategica per garantire la sicurezza energetica dell’Europa.
La questione dei migranti rimane centrale nel dibattito politico europeo. L’instabilità nei paesi nordafricani contribuisce ai flussi migratori verso l’Europa, creando pressioni sulle politiche migratorie degli stati membri dell’UE. È essenziale sviluppare strategie collaborative con i paesi della sponda sud per affrontare questa sfida in modo umano ed efficace.
L’inquinamento delle acque del Mediterraneo rappresenta una minaccia significativa per la sicurezza marittima. Le attività industriali, l’agricoltura intensiva e il traffico navale contribuiscono all’inquinamento, compromettendo gli ecosistemi marini e le risorse ittiche. Questo non solo danneggia l’ambiente ma ha anche ripercussioni economiche per i paesi che dipendono dalla pesca e dal turismo.
I cambiamenti climatici stanno influenzando il Mediterraneo in vari modi, inclusi l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi. Questi cambiamenti possono compromettere le infrastrutture portuali e aumentare il rischio di incidenti marittimi.
In sintesi, l’Atlante Geopolitico del Mediterraneo è uno strumento fondamentale per studiosi, politici e chiunque desideri approfondire la conoscenza delle dinamiche mediterranee. Grazie alla sua struttura ben organizzata e ai contributi di esperti riconosciuti, il volume si conferma uno strumento essenziale per decifrare le complessità della regione. La decima edizione non solo celebra il successo dell’opera nel panorama editoriale italiano ma evidenzia anche la necessità di una continua riflessione sulle sfide che il Mediterraneo presenta al mondo contemporaneo. L’importanza dell’opera risiede nella sua capacità di fornire un quadro completo delle interrelazioni tra i vari attori regionali ed esterni, sottolineando come le dinamiche mediterranee siano fondamentali per comprendere non solo le politiche italiane ma anche quelle europee nel loro complesso. Concludendo, questo Atlante rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per chiunque voglia navigare nelle acque turbolente della geopolitica mediterranea contemporanea.
Atlante geopolitico del Mediterraneo 2024
a cura di Francesco Anghelone e Andrea Ungari.
Prefazione di Paolo De Nardis. Introduzione di Gianluigi Rossi.
Contribuiti di: Francesco Anghelone, Bruna Bagnato, Mohamed El Khaddar, Carlotta Maiuri, Stefano Marcuzzi, Diego Pagliarulo, Vincenzo Piglionica, Paolo Pizzolo, Laura Ponte, Luca Riccardi, Mario Savina, Andrea Ungari, Antonio Varsori, Shirin Zakeri.
ISBN 979-12-5963-233-3 – Pagine 576 – Bordeaux Edizioni – 2024
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