L’intesa dei 100 anni tra Londra e Kiev e altri aiuti militari all’Ucraina

 

L’intesa ucraino-britannica firmata a Kiev il 16 gennaio sancisce l’impegno adi Londra a rafforzare la cooperazione commerciale ed energetica ma anche il sostegno per l’ingresso di Kiev nella NATO e aiuti militari costanti.

L”accordo di partenariato’ tra Gran Bretagna e Ucraina, firmato a Kiev dal premier Keir Starmer e dal presidente Volodymyr Zelensky ha una validità di 100 anni se nessuno dei contraenti vorrà scioglierlo e include 10 punti tra i quali:

– Rafforzamento delle capacità di difesa. Londra si è impegnata a fornire aiuti annuali per 3,6 miliardi di sterline e a continuare ad addestrare le reclute ucraine. L’intesa tra Londra e Kiev vedrà la consegna entro il 2025 di 15 semoventi antiaerei lanciamissili Gravehawk dopo il successo dei test effettuati in Ucraina su due prototipi del nuovo sistema di difesa aerea progettato specificamente per le esigenze ucraine e finanziato congiuntamente con la Danimarca.

Il sistema, delle dimensioni di un container marittimo, impiega missili AIM-132 ASRAAM già in dotazione alle forze armate ucraine il cui lanciatore a 8 celle è fissato sullo chassis di un veicolo 4×4 Supacat HMT, già utilizzato per il lancio da un veicolo terrestre dei missili anticarro Brimstone di MBDA.

I test condotti in Ucraina lo scorso settembre, avrebbero confermato le capacità operative del sistema realizzato in tempi record. Inoltre,Londra ha inoltre varato un prestito di 2,2 miliardi di sterline “che non sarà rimborsato dall’Ucraina ma dagli interessi sui beni russi congelati” in Europa ha detto Starmer.

– Supportare le aspirazioni di ingresso nella NATO dell’Ucraina. L’accordo stabilisce che l’adesione all’Alleanza atlantica è la migliore garanzia di sicurezza per Kiev e che il Regno Unito ne sostiene fortemente questo percorso irreversibile.

– Cooperazione energetica. Londra si conferma partner prioritario dell’Ucraina nel settore energetico, nella strategia per l’estrazione di minerali critici e la produzione di acciaio green.

– Cooperazione in materia di giustizia e responsabilità. L’Ucraina si impegna a continuare lo sviluppo della sua capacità di prevenire e combattere la corruzione nei settori pubblico e privato.

– Contrasto congiunto alla manipolazione delle informazioni e l’interferenza straniere: in parole povere alla “disinformazione russa”.

– Cooperazione scientifica e tecnologica nei settori della salute, tecnologia agricola, spazio e droni.

– Maggiori legami socio-culturali e cooperazione in materia di migrazione per facilitare i viaggi dei cittadini e le visite nei rispettivi Paesi.

 

Una coalizione internazionale per la fornitura di droni all’Ucraina, guidata da Regno Unito e Lettonia, invierà 30mila nuovi dispositivi a Kiev. Lo ha annunciato il 9 gennaio ministero della Difesa britannico. Il gruppo, formatosi all’inizio del 2024, ha piazzato un ordine del valore di 45 milioni di sterline (54 milioni di euro) per l’acquisto dei droni, secondo un comunicato. Il Regno Unito ha inoltre annunciato che sei Paesi, tra cui Germania, Portogallo e Danimarca, hanno versato nuovi contributi al Fondo internazionale per l’Ucraina (IFU), per un totale di 227 milioni di euro. Il fondo, che punta a soddisfare il fabbisogno di armi di Kiev, dispone adesso di oltre 1,55 miliardi di euro.

Il 15 gennaio il governo della Germania ha reso noto che fornirà altri 60 missili aggiuntivi per il sistema di difesa antiaereo Iris-T (nella foto sopra) alle Forze armate dell’Ucraina, per un costo totale di 60 milioni di euro. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa di Berlino, i missili provengono dalle scorte delle Forze armate tedesche e saranno consegnati “il più’ presto possibile”.

Un convoglio di camion carichi di aiuti militari della Lituania è arrivato in Ucraina il 20 gennaio, inclusi 4.500 droni di piccole dimensioni realizzati nella nazione baltica per un valore di 5 milioni di euro. Il ministro della Difesa Dovile Sakaliene ha aggiunto che il governo ha approvato una nuova procedura accelerata per il trasferimento dei beni statali a Kiev e che verrà destinato annualmente dal 5 al 6 per cento del PIL per finanziare le necessità della difesa tra il 2026 e il 2030 Il 14 gennaio il ministro degli esteri lituano, Kestutis Budrys non ha escluso l’invio di truppe in Ucraina precisando che qualsiasi decisione sull’invio di militari sarebbe tuttavia da discutere con gli alleati e verrebbe adottata sulla base di una posizione comune.

L’Olanda ha acquistato proiettili di artiglieria per l’Ucraina e altro equipaggiamento militare per un valore di circa un miliardo di euro: lo ha reso noto il 10 gennaio il governo dell’Aja. “I Paesi Bassi hanno acquistato munizioni di artiglieria da 155 mm per l’Ucraina per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Inoltre, nell’ultimo trimestre i Paesi Bassi hanno fornito aiuti (all’Ucraina) per un valore di circa 2 miliardi di euro, compresi i caccia F-16 così come i contratti e i finanziamenti per i droni”, si legge nel comunicato dell’esecutivo dell’Aja.

Foto: Presidenza Ucraina, X e Diehl

 

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