La Russia trasferisce in Mali mezzi e armi dalla Siria
La Russia ha consegnato nei giorni scorsi oltre 100 mezzi corazzati e veicoli cingolati e ruotati al Mali, tra cui carri armati, camion e veicoli da combattimento per la fanteria.
Mezzi probabilmente provenienti dagli stock di mezzi schierati in Siria e trasferiti per via aerea e navale dalle due basi russe in territorio siriano di Tartus e Hmeimim (Latakia) dopo la caduta del regime di Bashar Assad, cui ha fatto seguito il rimpatrio di parte degli equipaggiamenti e di molte delle truppe russe schierate in Siria mentre un’altra parte è stata traferita in Libia e in altre nazioni africane che vedono la presenza militare delle forze di Mosca..
Il 17 gennaio, un convoglio di oltre 100 veicoli è arrivato nella capitale Bamako, dove è stato ripreso in video dal media locale Cap Mali+. Metà dei veicoli nel convoglio erano camion (inclusi camion blindati Kamaz e veicoli per il Genio ma includeva anche carri armati T-72B3M, veicoli da combattimento di fanteria BMP-3, veicoli corazzati trasporto truppe BTR-82A 8×8 e veicoli protetti trasporto truppe 4×4 Spartak, Linza e Tiger oltre a 3 obici trainati D-30 da 122m,m ,2 cannoni antiaerei e 2 imbarcazioni per operazioni fluviali.
I mezzi non sembrano provenire da forniture destinate originariamente al Mali poiché hanno scritte in cirillico e contrassegni militari russi rafforzando l’ipotesi che si tratti di mezzi a rinforzo dell’Africa Corps russa (ex Gruppo Wagner) o dell’esercito maliano assistito da consiglieri militari russi nelle operazioni contro i gruppi islamisti legati ad al-Qaeda e allo Stato Islamico e contro le milizie touareg del CSP-DPA (Difesa del popolo di Azawad).
Niger, Mali e Burkina Faso hanno annunciato il 23 gennaio la costituzione di una forza militare congiunta di 5.000 uomini, nell’ambito dell’Alleanza degli Stati del Sahel varata nel settembre 2023, per contrastare le organizzazioni terroristiche che agiscono nell’area.
Lo ha reso noto il ministro della Difesa del Niger, generale Salifou Modi, nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente nazionale RTN.
“Condividiamo lo stesso spazio, affrontiamo le stesse minacce, unire i nostri sforzi era una necessità. Questa forza unificata non avrà solo il suo personale, ma anche le sue risorse aeree, terrestri, di intelligence e, naturalmente, il suo sistema di coordinamento”, ha detto Modi, precisando che in poche settimane la forza congiunta diverrà operativa.
Possibile quindi che i mezzi russi impiegati dall’Africa Corps supportino la forza congiunta composta dalle tre nazioni che hanno ottenuto l’aiuto politico, militare ed economico dalla Federazione Russa.
Inoltre, il 20 gennaio il presidente del Mali, generale Assimi Goita, ha annunciato la creazione di un’industria militare locale impegnata per ora nell’assemblaggio di armi individuali e collettive, veicoli, armi tattiche leggere e la fabbricazione di munizioni ed esplosivi per uso civile.
“Per consolidare i risultati del 2024 e prevedere altri successi, il processo di equipaggiamento delle forze armate e di sicurezza sarà migliorato nel 2025 con l’istituzione di un’industria militare”, ha affermato Goita, sottolineando che “stiamo lavorando attivamente all’ installazione di una fabbrica di armi con unità per l’assemblaggio di armi individuali e collettive, l’assemblaggio di veicoli tattici leggeri, la fabbricazione di munizioni ed esplosivi per uso civile“.
L’annuncio di Goita non fa riferimento all’aiuto che Mosca potrebbe aver fornito per lo sviluppo di capacità industriali nel settore Difesa, ma è possibile che l’arrivo di mezzi pesanti russi in Mali coincida con la capacità di curarne in loco la manutenzione.
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