Il C-27J Jedi rientra dall'Afghanistan
E’ terminato l’impiego operativo nel teatro afgano del velivolo EC-27J JEDI (Jamming and Electronic Defense Instrumentation) dell’Aeronautica Militare destinato ad attività di guerra elettronica. L’evento è stato sancito da una semplice cerimonia in cui il generale di Brigata Maurizio Angelo Scardino, Comandante del Train Advise Assist Command West (TAAC-W) e il colonnello Paolo Latini, Comandante della Joint Air Task Force (JATF) hanno salutato i Corvi’, così come vengono chiamati i militari che operano in queste unità specializzata.
Il primo velivolo EC-27J JEDI, comunemente chiamato JEDI, è stato presente ad Herat dal 2012 e nei tre anni di attività in Afghanistan ha supportato più di 800 missioni ISAF, per un totale di oltre 2800 ore di volo.
L’impiego dell’EC-27J JEDI si è dimostrato uno strumento aereo fondamentale in tutte le operazioni, dato il suo fondamentale supporto tattico e strategico, grazie al quale ha garantito una cornice di sicurezza nelle aree d’impiego, supportando le missioni ISAF attive su tutto il territorio afghano, senza soluzione di continuità da Jalalabad a Herat e da Kandahar e Murghab.
Il risultato conseguito dal JEDI è il frutto dell’esperienza acquisita dal personale del ReSTOGE (Reparto Supporto Tecnico Operativo di Guerra Elettronica), di stanza presso la 9^ Brigata Aerea ISTAR-EW di Pratica di Mare insieme all’operato dei naviganti e degli specialisti del 98° Gruppo Volo della 46^ Brigata Aerea di Pisa.
Un impegno che si inserisce a pieno titolo nelle capacità operative espresse dall’Aeronautica in Afghanistan, che ha svolto le missioni assegnate con precisione nel rispetto delle regole d’ingaggio a salvaguardia del contingente italiano, della coalizione e delle forze di sicurezza afghane.
Fonte: Comunicato ISAF /TAAC-W
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