Costi ulteriormente ridotti per la parata del 2 giugno
La parata militare del 2 giugno è costata meno di quanto preventivato dalla Difesa: 1,9 milioni di euro, cioè un milione in meno del preventivo reso noto in maggio. Voluta con forza dal Quirinale per la rappresentatività e la considerazione che i militari riscuotono presso l’opinione pubblica, la parata per la Festa della Repubblica aveva incontrato opposizioni e resistenze da parte degli ambienti pacifisti e di quanti ritenevano che rappresentasse uno spreco di risorse in tempi di crisi e di “spending review”. In seguito al terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna vennero apportati ulteriori tagli all’ultimo momento che hanno ridotto drasticamente i costi anche se finora non erano stati quantificati a consuntivo. Interpellate dal nostro web magazine, fonti della Difesa hanno rivelato che i costi complessivi sono stati di 1,9 milioni di euro. Cifra che potrebbe salire a 2 milioni considerando anche le spese relative agli altri ministeri coinvolti con poche centinaia di persone nella parata.
Alla vigilia dell’evento il ministero della Difesa aveva annunciato costi a preventivo compresi tra i 2,6 e i 2,9 milioni di euro, in netto calo rispetto ai 3,52 milioni spesi nel 2010 e ai 4,4 della maxi-parata dell’anno scorso in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia.
Un risparmio previsto riducendo il numero di militari coinvolti nella sfilata da 4.919 a 2.584 (- 47,5 per cento), dei mezzi da 196 a 93 (- 52,5 per cento) e dei cavalli, ridotti da 120 a 98 con un calo del 18,3 per cento rispetto al 2011 e del 46,1 per cento rispetto ai 182 cavalli dell’edizione 2010. Tagli percentualmente simili a quelli del personale civile appartenente ad altre amministrazioni e corpi dello Stato e all’associazionismo: 738 contro i 1.586 dell’anno scorso (- 53,32 per cento) e i 1.156 del 2010. Tagliate anche due delle 12 bande musicali militari che avevano partecipato alle due precedenti edizioni (-16,67 per cento). Un dispositivo successivamente ridotto ancora, specie con la quasi totale rinuncia a far sfilare i mezzi, che ha consentito di limitare ulteriormente le spese.
Foto ADNKRONOS
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