Sindacati e Cocer temono la chiusura di Decimomannu
AdnKronos – I dipendenti civili e militari della base dell’Aeronautica militare di Decimomannu (Ca) sono “pronti a fare le barricate”. Lo hanno annunciato i sindacati del personale civile Cisl-Fp, Cisl-Fisasca, Rsu e il delegato nazionale Cocer interforze, Antonsergio Belfiori, in merito all’ipotesi di chiusura della base dopo l’accordo tra Regione Sardegna e Ministero della Difesa, che prevede lo stop delle esercitazioni per 4 mesi anziché di 2 mesi così come previsto dagli accordi tecnici tra l’Italia e la Germania e la riduzione progressiva della presenza dei militari nell’isola.
Preoccupazione è stata espressa per ”le attività che saranno compromesse dalla lunga chiusura dei poligoni, soprattutto Capo Frasca, e pertanto sia i Tedeschi che l’Aeronautica stanno valutando soluzioni diverse per dare continuità alle loro esercitazioni”, come la scelta di poligoni in nazioni confinanti.
“Infatti – spiega il rappresentante del Cocer – è vigente da 50 anni un accordo con la Lutwaffe che prevede la divisione al 50% delle spese per la gestione di Decimo e del poligono di Capo Frasca”.
I sindacati concordano che si tratti di “un sistema (quello che ruota intorno all’Aeronautica, ndr) che riversa sui comuni del circondario un impatto economico e sociale importante”. Sono impiegati 1200 lavoratori tra militari e civili (oltre 40 milioni di euro di stipendi), operano 80 ditte esterne per altri 800 lavoratori con un volume d’affari di 6 milioni e infine investimenti con contratti per oltre 15 milioni.
“In mancanza di alternative valide, il mantenimento dell’attuale impianto economico-lavorativo militare e civile è una priorità delle rappresentanze del personale e una responsabilità politica della Regione Sardegna”, dicono i sindacati e il Cocer.
L’attività del poligono di tiro Capo Frasca è strettamente legata all’aeroporto di Decimo che offe supporto tecnico-operativo alle forze armate e alle ditte specializzate, come la Vitrociset che investe circa 800 milioni all’anno, che scelgono Decimo per “l’altissima valenza operativa”.
Inoltre nell’aeroporto di Decimo è presente il Servizio Meteorologico regionale e l’80° Gruppo Elicotteri Sar per il soccorso ai civili e per la prevenzione agli incendi in Sardegna.
“Siamo pronti alle barricate con tutto il personale – dicono Cisl-Fp, Cisl/Fisasca, Rsu -, anche militare, per difendere il posto di lavoro e il sistema economico vigente nel territorio che va avanti da oltre 50 anni”. I sindacati chiedono un intervento delle segreterie regionali “affinché si formalizzi un incontro con i vertici della Regione Sardegna”.
Il Cocer si rende disponibile ad incontrare il presidente Francesco Pigliaru e il Ministro della Difesa Roberta Pinotti per analizzare la delicata questione e rappresentare le gravi ricadute sul territorio sardo se l’Aeronautica dovesse lasciare l’isola e per chiedere maggiori tutele e garanzie per i lavoratori.
Foto: Tsarget/Aviation Photography
Vignetta: Alberto Scafella
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