Yemen: embargo ONU contro gli Houthi

di Paul DakikiAsiaNews

La risoluzione Onu votata da 14 su 15. La Russia si è astenuta. Oltre all’embargo sulle armi agli Houthi, si comminano sanzioni contro i capi dei ribelli. Finora vi sono stati 736 morti, la metà fra i civili. L’Onu denuncia attacchi contro ospedali e scuole. L’Iran, inascoltato, propone un dialogo fra tutte le componenti della società yemenita. Ucciso un leader di al Qaeda.

– Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha imposto ieri un embargo sulle armi per i ribelli Houthi, esigendo che essi si ritirino dai territori conquistati nel sud del Paese, che hanno portato alla fuga del loro presidente, Abedrabbo Mansour Hadi, rifugiatosi a Riyadh. Fra gli analisti vi è scetticismo sul valore della risoluzione: nel Paese – essi dicono – vi è già un’enorme quantità di armi; inoltre, l’Iran – sospettato di rifornire gli Houthi sciiti – è da anni sotto embargo e alquanto impossibilitato ad armare i ribelli. Il Consiglio di sicurezza ha votato quasi all’unanimità (14 su 15), con la Russia che si è astenuta. Proprio l’ambasciatore russo aveva richiesto che l’embargo fosse applicato su tutte le parti in lotta.

All’avanzata dei ribelli verso il sud, da quasi un mese – dal 26 marzo – una coalizione guidata dall’Arabia saudita e da altre monarchie del Golfo, sta bombardando le loro posizioni e minaccia un intervento armato via terra. Zeid Ra’ad Al Hussein, commissario Onu per i diritti umani, ha domandato che si lanci un’inchiesta sull’alto numero di morti fra i civili, circa la metà delle 736 vittime finora registrate. Al-Hussein denuncia che in molti casi sono stai presi di mira ospedali e scuole.

La risoluzione impone sanzioni anche al capo degli Houthi, Abdulmalik al-Houthi, e ad Ahmed, figlio dell’ex presidente Ali Abdullah Saleh, fra i quali un bando sui viaggi all’estero e un congelamento delle loro finanze. Gli Houthi sono alleati dell’ex presidente Saleh, costretto a lasciare il potere nel 2012. Gli Houthi esigono maggiore rappresentatività e potere all’interno dello Stato.

Poco tempo prima del varo della risoluzione Onu, l’Iran aveva proposto un cessate il fuoco e l’apertura di un dialogo fra tutte le componenti della società yemenita, alla presenza di facilitatori internazionali.

Il Comitato supremo rivoluzionario degli Houthi ha condannato la risoluzione Onu, che essi giudicano un sostegno alla “aggressione” dei sauditi e hanno organizzato per domani manifestazioni di protesta in tutto il Paese.

Nella lotta fra Houthi e sunniti, un altro interlocutore prende più spazio: al Qaeda nella penisola arabica. Ieri al Qaeda ha comunicato che uno dei suoi leader, Ibrahim al-Rubaish, è stato ucciso in un “raid dei crociati”, un drone Usa. Al-Rubaish era nato in Arabia saudita e aveva passato diversi anni nella prigione militare di Guantanamo.

Foto Reuters, AFP e EPA

Login

Benvenuto! Accedi al tuo account

Ricordami Hai perso la password?

Lost Password

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: