L'esercito iracheno a corto anche di reclute

Lunedì al vertice del G7 in Germania Barack Obama ha affermato che dobbiamo velocizzare l’addestramento delle forze irachene” per combattere l’Isis. C’è bisogno di “un maggior impegno da parte dell’Iraq” che si traduca anche nel reclutamento di nuovi soldati.

L’esercito di Baghdad è però ormai privo di reclute. In una delle cinque basi di addestramento della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, non arrivano reclute da diverse settimane, secondo i funzionari statunitensi interpellati da The Hill. Le autorità di Baghdad non spediscono soldati alla base di Al-Asad, nell’Iraq occidentale, da 4-6 settimane.

Gli Stati Uniti e loro alleati della Coalizione (inclusi gli italiani schierati a Erbil e dintorni) , al momento stanno addestrando 2.601 soldati iracheni, ma nessuno si trova nella base di al-Asad. Lo stallo ha quindi portato le autorità statunitensi, Obama in testa, a chiedere al governo iracheno di aumentare gli sforzi e di velocizzare il reclutamento.

L’addestramento è una componente fondamentale per gli sforzi che la coalizione internazionale sta compiendo per contrastare gli estremisti sunniti in Iraq. Obama, ha detto che la coalizione internazionale “è pronta a fornire maggiore aiuto e assistenza all’Iraq” e che servono forze irachene “meglio addestrate, ben equipaggiate e concentrate” sull’obiettivo.

Al momento, però “ abbiamo maggiore capacità addestrativa che reclute”.

Secondo le autorità statunitensi interpellate da The Hill, l’addestramento è stato interrotto ad al-Asad perdue motivi: la difficoltà di portare le reclute alla base e la mancanza di unità nel governo iracheno. La coalizione internazionale ha finora addestrato circa 8.920 soldati nelle 5 basi in Iraq: Erbil (Kurdistan), Taji, al-Asad ,Besmaya e una vicino a Baghdad, dove sono addestrate le forze speciali.

Ieri il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby ha ribadito che ci potrebbero volere “tra i 3 e i 5 anni” per sconfiggere l’Isis in Iraq ammettendo che “forse la strada che stiamo perseguendo ha bisogno di piccoli aggiustamenti”.

A un anno dalla caduta di Mosul, espugnata dall’ISIS quasi senza combattere il 10 giugno 2014,  il Califfato continua ad avanzare in Iraq e in Siria.

(con fonte Askanews)

Foto: US DoD e Bundeswehr

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