80 moschee chiuse in Tunisia, in Kuwait DNA obbligatorio
Il parlamento del Kuwait, in risposta all’attentato suicida della scorsa settimana in una moschea sciita che ha ucciso 26 persone, ha approvato una legge che richiede il test obbligatorio del Dna per tutti i cittadini e i residenti stranieri del paese.
Secondo quanto riferisce l’Agenzia Nova la legislazione richiesta dal governo per aiutare le agenzie di sicurezza agli arresti rapidi in materia penale, chiede al ministero dell’Interno di istituire una banca dati per tutti i 1,3 milioni di cittadini e i 2,9 milioni di residenti stranieri. Secondo la legge, le persone che si rifiutano di dare i prelievi per il test, rischiano un anno di carcere e una multa fino a 33 mila dollari.
Dopo la serie di attentati di venerdì scorso molti Paesi arabi, a differenze di quelli europei, stanno prendendo misure eccezionali per contrastare il jihadismo: nella sola Tunisia sono state chiuse 80 moschee. L’annuncio è stato dato dal premier Habib Essid. Saranno chiuse 80 moschee – al di fuori del controllo dello Stato – per incitamento alla violenza dopo il massacro avvenuto a Sousse, sulla costa, dove un uomo armato ha massacrato 39 persone, la maggioranza turisti stranieri.
“Tutte le moschee chiuderanno entro una settimana”, ha detto Essid parlando ad una conferenza stampa a Tunisi. Il presidente ha poi detto che alcuni di questi centri di predicazione “continuano a diffondere la loro propaganda e il loro veleno per promuovere il terrorismo”.
Foto AFP
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