Anche piloti britannici nei raid sulla Siria

Piloti britannici hanno preso parte ai bombardamenti aerei di Stati Uniti e Canada contro lo Stato islamico in Siria, nonostante il Parlamento di Londra nel 2013 avesse votato contro la partecipazione ad azioni militari anti-Isis.

Lo ha annunciato il 17 luglio il ministero della Difesa di Londra, chiarendo che ciò è stato possibile nell’ambito di un accordo degli anni ’50 che prevede la partecipazione di militari britannici a operazioni sotto il comando di Paesi alleati.

Il portavoce di David Cameron ha riferito che il premier era ovviamente a conoscenza del fatto che piloti britannici stessero partecipando ai raid.

“La Gran Bretagna non sta conducendo raid in Siria”, ha chiarito il ministero della Difesa, “ma abbiamo una ‘policy’ con gli alleati (che risale agli anni ’50), per il quale un numero ridotto di militari britannici può agire sotto il comando di altri Paesi, questo è stato il caso della Siria, anche se attualmente non ci sono piloti che operano nella regione”.

Nel 2013, i Labour si opposero in Parlamento a dare il via libera ai radi aerei in Siria, mentre lo scorso anno il governo Cameron riuscì a ottenere la maggioranza per consentire le operazioni contro l’Isis in Iraq.

Ai raid partecipano 8 Tornado britannici, aerei da sorveglianza elettronica Rivet Joint, velivoli spia Sentinel, tanker Voyager, cargo C-130 e droni armati Reaper la cui base principale è quella cipriota di Akrotiry.(i video dei raid della RAF).

Il governo di Londra preme per estendere l’area operativa delle forze britanniche contro lo Stato Islamico anche allo spazio aereo siriano dove già operano i velivoli di USA, Canada e Paesi arabi.

“Sappiamo che dobbiamo sconfiggere l’Isis, sia che si trovi in Iraq o in Siria” ha detto Cameron in un’intervista al programma della Nbc ‘Meet the press’,

Cameron sta cercando il sostegno dell’opposizione laburista che due anni bocciò il precedente tentativo di condurre raid in Siria insieme agli Stati Uniti.

“Ne stiamo parlando al momento, anche insieme ai partiti di opposizione, su cosa potremmo fare di più. Ma, che non ci siano dubbi, siamo impegnati a lavorare con gli Usa per distruggere il califfato in Siria e in Iraq”, ha detto il premier.

(con fonti AGI, AFP e Ansa)

Foto: Reuters e Royal Air Force

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