Al via i lavori per la base della Royal Navy in Bahrein
Il ministro degli Esteri britannico, Philip Hammond, ha dato il via ieri in Bahrein, nel corso di una missione diplomatica nel Golfo, alla costruzione di una base navale che sarà la prima struttura militare permanente in Medio Oriente del Regno Unito dal 1971 (anno in cui Londra ritirò le sue basi “a est di Suez”). Hammond ha illustrato l’iniziativa, già anticipata nei mesi scorsi, come un contributo alla “sicurezza nazionale” e agli interessi di Londra “a est di Suez”, regione strategica.
“Il Bahrein è tutt’altro che perfetto – ha ammesso alla BBC il capo del Foreign Office, dopo aver inaugurato il cantiere al fianco del ministro degli Esteri della piccola monarchia del Golfo – ma almeno sa che deve fare dei passi in avanti e li sta facendo”.
Hammond ha del resto confermato l’alleanza con Manama, impegnandosi a sostenerne “le riforme”. Parole che non sembrano destinate a cancellare critiche e imbarazzi di fronte a chi ricorda la pesante repressione attuata dalla monarchia sunnita del Bahrein, con l’appoggio dell’Arabia Saudita, contro la maggioranza sciita locale, e avanza dubbi sulla stessa stabilità futura del Paese.
La base prevede che le infrastrutture vengano realizzate dall’emirato mentre Londra effettuerà investimenti per 15 milioni di sterline necessari a renderla operativa.
L’accordo Manama-Londra ha una durata di 43 anni e la presenza britannica (come quella statunitense che a Manama mantiene il comando della 5a Flotta) viene considerata in Bahrein una garanzia contro attacchi militari dall’Iran.
Già oggi nella base statunitense di Mina Salman sono presenti cacciamine e altre navi della Royal Navy: la nuova base britannica, adiacente a quella statunitense, prenderà il nome di HMS Juffair già appartenuto alla vecchia base utilizzata fino al 1971 a Manama
(con fonti ANSA e The Independent)
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