L’Iran avrà gli S-300, Mosca nega gli Iskander a Riad
Mosca ha annunciato il 9 novembre la firma di un contratto per la fornitura a Teheran dei sistemi di difesa anti aerea e anti missile S-300. La vendita era stata sospesa nel 2010 dall’allora presidente Dmitri Medvedev in applicazione di una risoluzione Onu che sanzionava l’Iran per il suo programma nucleare ma lo scorso aprile l’attuale leader del Cremlino, Vladimir Putin, aveva rimosso il divieto, ritenendo che l’accordo quadro siglato a Losanna sul nucleare iraniano tra le grandi potenze e Teheran lo consentisse.
La decisione aveva suscitato l’irritazione degli Usa, dell’Arabia Saudita e soprattutto di Israele, timorosa che l’Iran potesse acquisire la capacità di difendere il territorio nazionale da eventuali attacchi aerei e missilistici ai propri siti nucleari. Poi a luglio è arrivato l’accordo definitivo e Mosca ha dato disco verde al nuovo contratto, convinta che non vi siano più pretesti per un rinvio.
”L’accordo per la fornitura di S-300 non solo è stato firmato tra le parti ma è già entrato in vigore” ha annunciato Serghiei Cemezov, direttore generale di Rostec , (la holding statale russa per lo sviluppo e l’esportazione di prodotti industriali per uso civile e militare) al salone Dubai Airshow in corso in questi giorni negli emirati Arabi Uniti.
Teheran, ha spiegato, riceverà una versione aggiornata degli S-300 (priobabilmente la VM) dopo che il contratto iniziale del valore di 900 milioni di dollari risalente al 2007 riguardava 5 batterie della versione PMU-1 .
La variante S-300V4 della versione S-300VM – consegnata alle forze armate russe lo scorso anno – ha un raggio d’azione di 400 chilometri e può colpire missili da crociera e balistici a medio raggio volando a Mach 5.
“L’Iran riceverà la maggior parte dei sistemi missilistici antiaereo S-300 ordinati alla Russia entro la fine dell’anno” ha dichiarato in tv il ministro della Difesa di Teheran, Hossein Dehghan. “Abbiamo firmato un confatto con la Russia- ha ricordato – acquisiremo la maggior parte dei sistemi entro la
fine di quest’anno”.
Il ministro ha aggiunto che le truppe iraniane saranno addestrate in Russia per l’utilizzo degli S-300. Fonti russe avevano invece rivelato che il primo lotto avrebbe potrebbe essere consegnato 18 mesi dopo che Teheran avrà specificato quale tipo di missili S-300 vuole. Una volta eseguita la prima tranche del contratto, l’Iran si è impegnato a rinunciare al ricorso alla Corte dell’arbitrato internazionale di Ginevra dove aveva chiesto un risarcimento danni di 4 miliardi di dollari per la mancata esecuzione del contratto del 2007.
Chemezov ha riferito che l’Arabia Saudita ha chiesto ripetutamente a Rostec di non vendere gli S-300 all’Iran ma ha ribadito che si tratta di un’arma difensiva. “Se i Paesi del Golfo non attaccheranno l’Iran perché dovrebbero sentirsi minacciati? Questi sono sistemi difensivi”. In tal modo Putin mette a segno un altro punto in Medio Oriente, rafforzando un prezioso alleato in prima linea anche nel conflitto siriano. Negli ultimi anni l’Iran aveva sviluppato una versione “locale” dell’S-300, non è chiaro con quale contributo di Mosca anche se va rilevato che i russi hanno “congelato” il prezzo del sistema missilistico che dal 2007 non è lievitato ma è rimasto fermo a 900 milioni.
Significativo che al Salone di Dubai lo stesso Chemezov abbia specificato che Russia e Arabia Saudita “non stanno conducendo negoziati” per la fornitura a Riad di sistemi missilistici balistici tattici Iskander. Il manager ha però sottolineato che si sta trattando con i sauditi sulla fornitura di sistema di difesa aerea non meglio specificati.
“E’ in corso una ripresa delle nostre relazioni con questo Paese” ha dichiarato citato dalla Tass, “mi auguro che questi negoziati si concluderanno con la firma di contratti”. Chemezov ha poi spiegato che con l’Arabia Saudita erano stati firmati contratti nel campo della difesa per circa 20 miliardi di dollari, che però non sono mai stati realizzato per diversi motivi politici.
“Oggi la cooperazione tecnico-militare con questo Paese è ripresa”. Riad sembrava molto interessata ad acquisire gli Iskander che consentirebbero di colpire obiettivi in Iran e forse proprio la reazione di Teheran ha indotto i russi a non compromettere le relazioni con gli alleati iraniani e a puntare per il momento a vendere a tutti sistemi di difesa aerea invece che offensivi.
(con fonti Ansa e AGI)
Foto Miroslav Gyurosi, Rosobornexport e Army Recognition
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