Kamov e l’elicottero cinese Z-10
Durante una conferenza stampa tenutasi in occasione dell’Heli-Expo di Las Vegas (avuto luogo dal 4 al 7 marzo), il general designer della Kamov Sergei Mikheyev durante un briefing sulla sua linea di prodotti ha svelato un inedito retroscena a proposito dell’elicottero d’attacco cinese CAIC WZ-10 (Changhe Aircraft Industries Corporation Wuzhuang Zhisheng-10): il progetto preliminare sarebbe stato fornito infatti proprio dal bureau russo Kamov. La decisione di effettuare questa rivelazione (fino a pochi giorni fa tenuta segreta per ovvi motivi), è stata presa solamente dopo la presentazione al pubblico del WZ-10 avvenuta a novembre dello scorso anno in occasione dello Zhuhai Air Show 2012. Mikheyev, che attualmente è anche il presidente dell’Associazione Russa per l’Industria di Elicotteri (Helicopter Industry Association of Russia), ha raccontato che nel 1995 la Cina chiese alla Kamov di intraprendere segretamente il progetto di base di un elicottero d’attacco che era noto in patria come Progetto 941. Le slide di presentazione hanno permesso di apprezzare la grafica e i modelli nella galleria del vento mostrando la similitudine con l’odierno WZ-10. Mikheyev ha fatto presente che il progetto della Kamov è stato consegnato alla Cina come un programma pronto per lo sviluppo e che successivamente ha incitato i tecnici cinesi affinché portassero a compimento il loro progetto. Sebbene l’annuncio abbia spiazzato gli analisti occidentali che vedevano piuttosto nel WZ-10 cinese una discreta somiglianza con l’italiano AgustaWestland Mangusta, alcuni osservatori cinesi sono rimasti invece impassibili alla notizia in quanto già dal 2007 su un forum tecnico cinese un commentatore che si presentava come un ex impiegato della Kamov aveva serenamente dichiarato di aver lavorato al disegno, e aveva addirittura aggiunto dettagli inerenti i compiti del bureau russo nel programma cinese (progettazione generale, aerodinamica, struttura, disposizione dei propulsori e calcoli di peso). La Cina, che aveva conferito un’alta priorità al programma, si era limitata a fornire dei requisiti di base incluse le specifiche del motore General Electric T700 (utilizzato nel Black Hawk statunitense) e la presenza di un cannone da 23 mm. La rivelazione di Mikheyev aggiunge un altro retroscena alla storia dell’assistenza internazionale nel programma WZ-10: più o meno nello stesso periodo in cui Kamov procedeva con lo sviluppo del progetto venne lanciato parallelamente quello che più tardi divenne il programma China Medium Helicopter (Elicottero Medio Cinese) per lo sviluppo di una macchina da sei tonnellate che doveva avere apparentemente compiti civili. Se questa fu in definitiva una copertura che nascondeva le dinamiche per poter sviluppare un elicottero d’attacco o se fosse un programma ex-novo non è chiaro; certo è che le compagnie occidentali vennero coinvolte nello sviluppo a partire da Eurocopter France a cui nel maggio 1997 venne commissionata l’assistenza sul sistema del rotore, AgustaWestland che nel marzo 1999 si assicurò un contratto per collaborare fattivamente con le trasmissioni e Pratt & Whitney Canada che fornì la motorizzazione necessaria. A quel punto lo WZ-10 venne disegnato con un vano motore universale e i primi cinque prototipi furono alimentati proprio da due turbine Pratt & Whitney Canada PT6C-76C. La società United Technologies e la sua affiliata Hamilton Sundstrand nel giugno 2012 furono successivamente multate in seguito ad accertamenti da parte di agenzie federali per 75 milioni di dollari per aver violato la legge sul controllo di esportazioni di armi (vendendo componenti sensibili senza l’approvazione del Governo americano) e aver contestualmente reso false dichiarazioni in relazione alle esportazioni illegali verso la Cina di 10 turbine PT6C-76C e relativi software FADEC. Secondo queste indagini, infatti, le turbine sarebbero servite ad alimentare proprio l’elicottero d’attacco WZ-10 con la giustificazione della produzione dell’elicottero medio da trasporto civile. Alcune fonti poi indicano che attorno al 2000 persino la società sudafricana Denel fu coinvolta nello sviluppo del velivolo per risolvere alcuni problemi di stabilità. Lo WZ-10 è stato anche alimentato dal motore russo Klimov VK2500 e dall’ucraino Motor Sich TV3-117; quest’ultimo sembra essere stato prescelto per la motorizzazione attuale del velivolo tanto che la stessa Motor Sich ha dichiarato di stare assistendo allo sviluppo della turbina a gas indigena Wz9 che sembra essere destinata ad alimentarlo in via del tutto definitiva. Per la cronaca: dopo aver fatto il suo primo debutto pubblico allo Zhuhai airshow dello scorso anno, lo WZ-10 è nelle prime fasi di produzione ed è entrato in servizio con almeno una unità dell’esercito cinese.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.