La guardia nazionale russa risponderà solo a Putin
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato, il 5 aprile, la creazione di un nuovo organo di sicurezza, la Guardia Nazionale, che avrà il compito di contrastare il terrorismo, il narcotraffico e la criminalità organizzata ma anche, come ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, le manifestazioni di protesta non autorizzate.
In un incontro con il ministro degli Interni, Vladimir Kolokoltsev, ed altri responsabili della sicurezza nazionale Putin ha spiegato che la nuova forza nascerà dalla fusione delle truppe degli Interni con la polizia anti-sommosa (Omon) e le squadre di emergenza (Sobr). A quanto spiegato dallo stesso capo del Cremlino, inoltre, l’agenzia per la lotta alla droga (Fskn) e il Servizio immigrazione (Fms) saranno inglobate nella struttura del ministero degli Interni.
Il presidente russo non ha fornito elementi sulla consistenza della Guardia Nazionale, né sul come si coordinerà con i servizi segreti, l’Fsb (l’ex Kgb).
Il nuovo organismo – guidato dall’ex capo della guardia presidenziale e vice ministro degli Interni, Viktor Zolotov – risponde direttamente al presidente russo e dispone di forze speciali per l’esercizio della sua funzione, cosa che secondo gli esperti lo accomuna proprio all’Fsb, di cui lo stesso Putin in passato è stato membro.
“Viktor Zolotov è ricchissimo e corrotto” ha scritto su internet il blogger anti-Putin, Alexiei Navalni.
“Nessun generale normale ha così tanti beni patrimoniali”, sostiene Navalni, secondo cui, tra appartamenti, terreni e dacie, la famiglia di Zolotov avrebbe una ricchezza di almeno 663 milioni di rubli, circa 8,54 milioni di euro. Eppure – scrive sempre Navalni – Zolotov nel 2014 aveva una retribuzione annuale di 6,5 milioni di rubli, circa 83.700 euro.
Secondo gli analisti, la nuova organizzazione avrà il compito di fare fronte al rischio di rivolte innescate dalla crisi economia che sta affrontando la Russia, anche in vista delle elezioni parlamentari di settembre.
Alla stampa Peskov ha spiegato che la Guardia Nazionale può partecipare “agli sforzi per assicurare l’ordine pubblico, per il mantenimento della sicurezza pubblica e alla gestione delle emergenze”, ma ha escluso che la sua istituzione sia legata alle imminenti consultazioni popolari e poi alle presidenziali del 2018.
Secondo alcuni esperti, la mossa di fatto ridimensiona il gruppo dei cosiddetti ‘siloviki’ (gli uomini della forza: intelligence e servizi sicurezza). Secondo il portavoce del Cremlino però non c’è nessuna crisi di fiducia in questo senso.
L’esperto americano Mark Galeotti, specializzato nei servizi di sicurezza russi, ritiene che la Guardia Nazionale diventerà “una potente forza di sicurezza paramilitare con elementi in tutto il Paese”. Pur invitando a fare considerazioni più dettagliate solo dopo che la nuova unità entrerà in servizio, Galeotti nota che “non vi era una vera ragione per creare questo organismo (di cui si parla dal 2012) al di fuori delle truppe del ministero degli Interni, se non quella che il potere è seriamente preoccupato per disordini pubblici”. Secondo l’esperto, la nuova unità sarà una vera e propria “forza di sicurezza pubblica”, una sorta di “forza pretoriana” guidata da un fedelissimo di Putin, Zolotov appunto, che avrà il compito non solo di controllare le masse ma anche l’élite.
Tra i dettagli emersi finora sembra certo che la Guardia nazionale conterà su 430mila unità, ovvero, le 200mila che costituiscono le ‘Forze Interne’ che svolgono fra l’altro “un ruolo importante nel mantenimento dell’ordine e del rispetto della legge nel Nord del Caucaso” -una forza completamente motorizzata che dispone di mezzi corazzati, aerei, unità navali e genieri – e le 230mila unità di polizia anti sommossa (gli Omon) e di intervento rapido (Sobor).
Viktor Zolotov, che prima di essere guardia del corpo di Putin nel 1999 lo era stato di Boris Eltsin e prima ancora del sindaco di Pietroburgo Anatoli Sobchak, e che ieri è stato nominato a capo della nuova forza avrà il rango di ministro e risponderà direttamente al Presidente.
Membri della Guardia nazionale, sottolineano le agenzie russe citando il testo della legge per la sua costituzione depositata alla Duma, potranno aprire il fuoco a vista e arrestare presunti colpevoli di reati, “ricorrere alle forza fisica, a strumenti speciali (manganelli o lacrimogeni, ndr) o armi senza preavviso se l’attesa a farlo costituisce una minaccia immediata per i russi o per gli agenti stessi”. Già le forze dell’Fsb possono aprire il fuoco senza preavviso ed è all’esame della Duma il provvedimento per estendere tale facoltà ai poliziotti ordinari.
La Guardia nazionale potrà usare “mezzi speciali” (ovvero cannoni ad acqua e mezzi corazzati, secondo Novaya Gazeta) contro disordini di massa o altre azioni illegali che interferiscono con il traffico o il normale svolgimento della vita quotidiana delle persone.
Potranno entrare nelle abitazioni private, fermare sospetti o verificare documenti o veicoli, previa spiegazione a chi viene fermato dei suoi diritti, incluso quello all’assistenza legale. Come peraltro già possono fare, e fanno soprattutto nel Nord Caucaso per contrastare il radicalismo di matrice jihadista, le Forze interne. La Guardia nazionale “parteciperà all’attuazione dell’ordine pubblico, al mantenimento della sicurezza pubblica e delle emergenze, oltre al contrasto del terrorismo internazionale, la difesa territoriale della Federazione, la protezione di siti e cargo importanti. Insieme all’Fsb, controllerà le frontiere della Federazione russa.
Con fonti Asianews e Adnkrnos
Foto: AP, RT, National Antiterrorism Committee, TASS e RIA Novosti, Getty Images
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