AFRICOM: l’Isis raddoppia i combattenti in Libia
Il numero dei miliziani jihadisti in Libia è raddoppiato negli ultimi 12/18 mesi, eppure l’Isis rimane una forza ancora contenuta e percepita dai libici come straniera. E’ l’opinione del generale David Rodriguez, che guida il Comando africano degli Stati Uniti (Africom), che ne ha parlato in un incontro con la stampa al Pentagono.
“E’ molto piu’ difficile” per i jihadisti dell’Isis impiantarsi in Libia di quanto non sia accaduto in Siria, ha detto il generale che comanda le truppe statunitensi in Africa.
“E’ possibile” che i jihadisti riescano un giorno a controllare una parte sostanziale del territorio libico, “ma per ora non è la mia preoccupazione”. I jihadisti “non hanno a disposizione combattenti locali che conoscano bene il Paese”, come invece accaduto in Iraq e in Siria; “e alle varie milizie libiche -ha aggiunto- non piacciono le interferenze straniere”.
Quanto ai numeri, i combattenti dell’Isis in Libia sono “raddoppiati” nell’ultimo anno e si attestano fra i 4 e i 6mila”. L’ufficiale americano ha spiegato che “l’intervento delle brigate locali ha pero’ ridotto la zona di influenza del gruppo jihadista nel Paese”. Oltre a controllare Sirte,
infatti, l’Isis “conta altri uomini a Derna, Bengasi e ad est di Sabrata. In queste ultime tre citta’ i gruppi armati stanno combattendo contro l’Isis, rendendo loro la vita difficile”.
Nelle scorse settimane, l’inviato dell’Onu in Libia, Martin Kobler, aveva stimato la presenza dell’Isis nel Paese tra 3 e i 6mila uomini. Il gruppo, secondo Kobler, “controlla ora Sirte, si sta espandendo verso sud, e ha cellule dormienti a Tripoli e in altre aree. Esistono inoltre altre formazioni terroristiche nel paese come al Qaeda e Ansar al Sharia che compiono attacchi nell’ovest della Libia. Per questo motivo è necessario formare un esercito libico unitario non soggetto al divieto di importazione di armi imposto dall’Onu sulla Libia”.
Intanto miliziani dello Stato islamico stanno concentrando forze combattenti vicino al giacimento petrolifero di al Mabruk con l’obiettivo di attaccarlo.
Secondo quanto riferiscono fonti militari libiche al sito d’informazione “al Wasat”, sono molti gli uomini e i mezzi che il gruppo jihadista sta ammassando nel sito che si trova 220 chilometri a nord di Marada, mentre un altro gruppo di miliziani si trova 60 chilometri a sud di Sirte. L’esercito libico fedele al generale Khalifa Haftar ha inviato suoi uomini a pattugliare la zona di Qara Jahannam, ad ovest del villaggio di Marada, per controllare la via che porta al giacimento petrolifero predisponendo un piano complessivo per respingere eventuali attacchi da parte dei miliziani dello Stato islamico. Questi ultimi hanno già tentato un mese fa di prendere il controllo del giacimento di al Baydha.
Fonti locali civili hanno riferito all’agenzia AsiaNews la caduta del valico di Kheshum El Kheyl , situato a sud di Sirte, nelle mani dell’ISIS. Fonti libiche hanno riferito di un “gran movimento di veicoli appartenenti all’ISIS carichi di combattenti e di armi anche pesanti, che si sono diretti, ieri, verso il sud di Sirte”.
Parte di queste unità dell’ISIS si è dislocata lungo la strada meridionale che collega il villaggio di Abu Hadi con la cittadina di Waddan.
Simile movimenti di truppe dell’ISIS sono stati inoltre osservati anche in direzione del valico di Cancialo (deformazione del nome italiano Cancello), nei pressi di Al Jaffrah, non distante da Waddan, il che fa prevedere il progetto dell’ISIS di prendere il controllo totale di tutta la regione, dalla parte centrale ed occidentale di Sirte, fino ad arrivare a Ben Jawwad ad est e ad Al Jaffrah a sud.
(con fonti AGI/NOVA/AFP e Asianrews)
Foto Africom e Stato Islamico
RedazioneVedi tutti gli articoli
La redazione di Analisi Difesa cura la selezione di notizie provenienti da agenzie, media e uffici stampa.