Bold Quest 2013 contro il fuoco amico

Lunedì 10 giugno 2013 avrà inizio la fase operativa dell’esercitazione multinazionale ed interforze Bold Quest 2013 (BQ-13) che prevede l’impiego di componenti sia aeree che terrestri delle Forze Armate italiane presso il MCAS (Marine Corps Air Station) di Cherry Point (USA). La Bold Quest è una validazione operativa di nuove tecnologie legate principalmente al concetto operativo di survivability (sopravvivenza). In essa verranno appunto “provate” in uno scenario operativo che vede presenti le tre 3 componenti operative di cielo, mare e terra, le nuove tecnologie IFF (Identification Friend or Foe) e NGIFF (New Generation IFF). Questa tecnologia permette di riconoscere un assetto aereo, ma non solo, come friendly (amico) in modo inequivocabile anche in un contesto di forze amiche e nemiche estremamente promiscuo.La stessa tecnologia può essere applicata anche in modo inverso, ovvero in questo caso è la piattaforma aerea ad interrogare assetti sul terreno. L’interrogazione, che avviene in modo selettivo, riesce a determinare ad esempio se vi sia presenza di forze amiche. Questo tipo di azione rientra anche sotto il nome di ASID (Air to Surface IDentification).

Alla BQ-13 parteciperanno l’Australia, il Belgio, il Canada, la Danimarca, la Finlandia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l’Italia, la Norvegia, l’Olanda, gli Stati Uniti d’America e la Svezia. L’edizione 2013 della BQ-13 vede la Difesa partecipare con una delegazione composta da una componente dell’Aeronautica Militare (90 unità), una dell’Esercito Italiano (07 unità) ed una della Marina Militare (06 unità) e con la presenza di 1 velivolo C27J del Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare, 3 velivoli Tornado del 6° Stormo di Ghedi, 1 Radar Difesa Aerea (DADR – Deployable Air Defence Radar), 2 veicoli tattici leggeri VTLM Lince e 3 automezzi con a bordo il segmento terrestre per la designazione degli obiettivi (kit JTAC).

La fase di rischiaramento di uomini e mezzi ha visto impegnato il velivolo da trasporto strategico KC767A del 14° Stormo di Pratica di Mare che ha consentito, attraverso il rifornimento in volo durante il tragitto, la traversata oceanica ai velivoli Tornado del 6° Stormo di Ghedi impegnati nell’esercitazione. Il KC767A è stato, inoltre, impegnato nel trasporto di personale e mezzi della Difesa impegnati nell’esercitazione a conferma che Il velivolo KC767A rappresenta, per le Forze Armate Italiane, la soluzione per conferire un alto grado di mobilità agli assetti della Difesa, necessario per far fronte ai compiti assunti dal Paese nell’ambito delle coalizioni e degli scenari internazionali.

Le traversate oceaniche di velivoli prevedono anche una accurata assistenza da parte dei velivoli C130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa che sono stati impiegati come assetti SAR (Search And Rescue – Ricerca e Soccorso) durante i voli transoceanici dei caccia italiani. Considerando che il tempo massimo di sopravvivenza per una persona immersa in oceano aperto è di circa 50 minuti, il supporto fornito con il C130J, che segue la stessa rotta dei caccia, garantisce di raggiungere il luogo dell’eventuale incidente più rapidamente e di assistere tempestivamente il personale interessato. In sintesi, il C130J una volta localizzato il naufrago si predispone per il lancio della catena SAR. La catena è formata da una corda di 200 mt all’estremità della quale è fissato un gommone di salvataggio a gonfiaggio automatico, che servirà al naufrago come ricovero di sicurezza. Il sistema è in grado di lanciare la catena con una precisione inferiore ai 14 metri.

Fonte: Comunicato Aeronautica Militare

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