IL CALIFFATO PERDE FALLUJAH MA A RAQQAH CONTRATTACCA
Fallujah è stata “completamente liberata” dalla presenza dell’Isis, che l’aveva occupata nel gennaio del 2014. Ad annunciarlo, in maniera trionfale alla tv irachena, è stato il generale Abdul-Wahab al-Saadi, capo delle forze antiterrorismo dell’operazione militare iniziata oltre un mese fa. Il premier iracheno Haidar al Abadi è andato di persona a Falluja.
“Dal centro del quartiere al Julan, ci congratuliamo co lpopolo iracheno e con il Comandante in capo” ha detto il generale, attorniato da alcuni ufficiali, mentre diversi soldati sparavano raffiche di mitra in aria, in segno di giubilo.
“La battaglia per Falluja è finita”, ha detto ancora il generale, aggiungendo che circa 1.800 miliziani dell’Isis sono stati uccisi e molti altri sono fuggiti e che è già iniziata la bonifica delle trappole esplosive che i miliziani del Califfato si sono lasciati alle spalle in varie zone della città.
Le condizioni generali in città non sembrano drammatiche, non si registrano le distruzioni che hanno invece caratterizzato diverse altri centri liberati dalle forze irachene, come Ramadi.
A riferirlo via Twitter è stato il ministro della difesa iracheno, Khalid al Obeidi, secondo il quale il 90 per cento della città è ora “sicuro e abitabile”.
Non è però ben chiaro quante delle oltre 85 mila persone che secondo l’Onu sono fuggite sin dall’inizio dell’operazione torneranno alle loro case poiché in molti temono le rappresaglie dei militari governativi, per lo più sciti, e delle milizie Badr di mobilitazione popolare.
In ritirata a Fallujah, l’Isis è invece al contrattacco in Siria dove ha conseguito importanti successi difensivi intorno a Fallujah. Nelle ultime ore lo Stato islamico riuscito infatti a respingere un’offensiva delle milizie curde appoggiate dagli Stati Uniti sulla città di Minbaj, nella provincia di Aleppo, frenando l’avanzata delle Forze democratiche della Siria nel nord del paese.
Secondo quanto riferisce l’inviato dell’emittente televisiva “al Jazeera”, i jihadisti hanno distrutto una serie di mezzi delle milizie siriane vicino al villaggio di al Daifa, a nord di Minbaj, notizia diffusa anche dall’agenzia di stampa del gruppo islamico “Amaq”.
I jihadisti hanno inoltre ammesso la morte di numerosi dei loro uomini nella battaglia avvenuta intorno alla città. Lo Stato islamico è ancora asserragliato all’interno del centro urbano e lancia contrattacchi contro le forze curde. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riportato che le forze curde hanno condotto ieri una violenta battaglia a sud di Minbaj coadiuvate dalla copertura aerea dei caccia della Coalizione internazionale guida USA.
La settimana scorsa le truppe del Califfato avevano respinto con successo anche le forze regolari siriane che avanzavano verso Raqqah da Sud obbligandole a ritirarsi di almeno 40 chilometri da Tabqa, la cittadina sull’Eufrate la cui conquista è fondamentale per alimentare il supporto logistico che dovrebbe sostenere l’offensiva delle forze di Bashar Assad appoggiate dai russi verso la “capitale” del Califfato.
(con fonti Ansa, Agi e Nova)
Foto: AP, SANA, al-Jazira e Askanews
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