La «resurrezione» della flotta russa
Dopo gli anni bui dell’era post sovietica la Marina russa torna a «ruggire» sui mari con una serie di commesse che vedrà quest’anno ben 36 nuove unità entrare in servizio tra navi da combattimento, pattugliatori e appoggio come ha annunciato il mese scorso l’ammiraglio Alexandre Fedotenkov, vice comandante della Marina. Un incremento di nuove costruzioni senza precedenti che vedrà entro il 2020 l’ingresso in servizio di 24 sottomarini e 54 navi da combattimento. Entro l’anno sono attese le prime due navi da assalto anfibio BPC del tipo francese Mistral (altre 2 sono in opzione) e due sottomarini nucleari lanciamissili balistici tipo Borei (l’Alexandre Nevski e il Vladimir Monomakh) di una classe di 8 battelli dotati di missili Bulava. In arrivo anche il primo sottomarino nucleare d’attacco tipo Iassin/Graney (K-329 Severodvinsk) di una classe di sei/sette battelli dotati di missili da crociera con 5 mila chilometri di raggio d’azione e una decina di sottomarini convenzionali tipo Kilo migliorato e Lada. Tra le unità di superficie sono attese numerose fregate classe Admiral Gorshkov e corvette classe Steregushchy e Buyan e navi da assalto anfibio Ivan Gren.
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