Contratti russi per Selex ES, Agusta Westland e Oma Sud
Russia e Italia produrranno assieme gli aerei anfibi Beriev Be-103 e Beriev Be-112. La notizia è stata diffusa dall’agenzia Interfax citando fonti dellax, la compagnia pubblica russa che si occupa di import/export di attrezzature e tecnologie militari e duali Rosoboronexport. Un portavoce della compagnia russa ha annunciato la firma di cinque contratti per la produzione di velivoli con i partner italiani nell’ambito del salone internazionale dell’aerospaziale Maks 2013 in corso all’aeroporto moscovita di Zhukovsky. “Uno degli accordi apre la strada alla costituzione di una joint venture per l’aggiornamento dell’aereo anfibio Be-103, che è usato dalle forze speciali” ha spiegato il portavoce. La joint venture includerà Rosoboronexport e le italiane Selex (Finmeccanica) e Oma Sud, una società di Capua. Un altro contratto riguarda invece un accordo quadro per “la produzione congiunta dell’aereo anfibio leggero Be-112, che è usato nel pattugliamento marittimo, umanitario e in altre missioni”. Di questa joint venture faranno parte la compagnia russa e la Oma Sud. Altri due accordi sono parte dei progetti per i Centri integrati diagnostici. “Hanno lo scopo di garantire operazioni corrette sugli aerei Be-200 e An-140-100 equipaggiati con sistemi radioelettronici prodotti da Selex ES (Finmeccanica) che saranno esportati in paesi terzi”, ha spiegato il portavoce. “Un terzo accordo firmato dalle parti riguarda l’esportazione di sistemi a terra per l’elaborazione dati di volo Topaz-M”.
Dalla Russia giungono buone notizie anche per Agusta Westland. E’ stata infatti smentita la cancellazione della commessa per 35 elicotteri AW-139 (nella foto) che Agusta assembla in joint venture con Russian Helicopters per le forze armate di Mosca. A chiarirlo ad Agi è stato l’ad di AgustaWestland, Daniele Romiti, dopo le indiscrezioni stampa, secondo cui Mosca avrebbe annullato una commessa. Le voci erano seguite alle dichiarazioni del viceministro della Difesa, Yuri Borisov, il quale aveva sollevato dubbi sull’acquisto di 35 AW139, a causa del prezzo troppo alto. A riguardo, precisa Romiti, “non è stata cancellata nessuna commessa, perché si é ancora in una fase di trattative”. – “Questa storia – ha raccontato a margine del Salone internazionale aerospaziale Maks, in corso alle porte di Mosca – nasce da una restrizione del budget della Difesa russa, che chiaramente li ha portati a guardare con grande attenzione tutta la parte dei prezzi”. Alle richieste della Russia di contenere la spesa, Agusta ha risposto “portando la loro attenzione sul fatto che per un’amministrazione é interessante non solo il prezzo di acquisizione, ma i costi di esercizio di una macchina, che per il nostro prodotto riteniamo siano almeno del 40% più bassi di quelli di una macchina equivalente russa”. Agsuta ha dato la sua “disponibilità a rivedere la parte dei prezzi” su cui sta trattando Helivert, la joint venture con Russian Helicopters e Romiti ha parlato di possibili ridimensionamenti dei “lotti iniziali”. L’ad si édetto convinto “che il discorso andrà avanti, magari solo con tempi più dilatati” Con Russian Helicopters procede, intanto, lo sviluppo di un nuovo modello di elicottero leggero. “La volontà dei partner russi è di andare avanti il più velocemente possibile” ha concluso Romiti.
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