L’Olanda compera solo 37 F-35 e taglia il lavoro a Cameri

L’Olanda ha deciso di acquistare i cacciabombardieri F-35, ma solo 37 contro gli 85 inizialmente previsti.  Tutto sommato una buona notizia per Lockheed Martin, che conferma uno dei “clienti a rischio” ma un po’ meno per l’Italia e le sue aspirazioni di rivestire (con la FACO di Cameri) un ruolo da protagonista nel programma tra i partner europei. La dichiarazione del governo dell’Aja (che trovate integralmente in coda all’articolo) è circostanziata e precisa con una trasparenza e una chiarezza che avremmo voluto vedere anche in Italia (e non solo a proposito del programma F-35) numeri e costi. Innanzitutto l’Aja non insegue gli aumenti del prezzo d’acquisto e gestione del velivolo ma riduce gli aerei da acquistare in base alle risorse disponibili stabilendo che con i 4,5 miliardi di euro messi a bilancio per rimpiazzare i 68 vecchi cacciabombardieri F-16  (7 dei quali verranno posti subito in riserva per ridurre le spese) si possono acquistare “sulla base delle ultime valutazioni” solo 37 F-35 che la Reale aeronautica olandese utilizzerà nella versione convenzionale pagandoli quindi in media oltre 121 milioni di euro ognuno.

Non mancano dubbi e interrogativi circa la scelta olandese soprattutto quando il governo afferma che l’F-35 “è la scelta giusta per un’aeronautica orientata al futuro e altamente tecnologica” anche se viene rimpiazzato un aereo multiruolo come l’F-16 con un velivolo specializzato nelle sole missioni di attacco al suolo. L’Aja prevede anche di mantenere inalterata la spesa per la gestione operativa della sua flotta di cacciabombardieri in 270 milioni di euro all’anno stanziata oggi per 68 F-16 e domani per 37 F-35. “Poiché il costo per unità e i costi operativi dell’F-35 non sono ancora del tutto definiti, è prevista una riserva contingente pari al 10 per cento per gli investimenti e i costi operativi “ si legge nel documento governativo che non esclude di poter acquistare altri F-35 “se all’interno dei parametri finanziari stabiliti si creerà nuova disponibilità nei prossimi anni per l’acquisto di più velivoli”.
In Italia non si registrano per ora reazioni al ridotto numero di velivoli acquisiti dall’Aja che rappresenta una mazzata per le aspirazioni dello stabilimento costruito a Cameri (oltre 800 milioni pagati dal contribuente italiano) per produrre ali e soprattutto per assemblare gli F-35 italiani e olandesi. Inizialmente il carico di lavoro previsto era di 131 jet per l’Italia e 85 per l’Olanda ma i tagli apportati dai due Paesi hanno ridotto le flotte a complessivamente 127 velivoli (90 +37) e quelli da assemblare a Cameri a 125 poiché i primi due F-35 destinati alle forze aeree olandesi sono stati già realizzati da Lockheed Martin negli Stati Uniti.

Anche se Lockheed Martin ha precisato che “l’assemblaggio dei velivoli olandesi è attualmente previsto presso lo stabilimento di Cameri così come per i velivoli italiani”  i margini di redditività e i ritorni occupazionali per Alenia Aermacchi e le altre aziende italiane coinvolte nel programma F-35 tendono  decisamente al ribasso  dopo che la Difesa aveva annunciato in passato trionfalmente la creazione di 10  mila posti di lavoro, poi ridotti a una più prudente stima di 6 mila unità che molti considerano del tutto inattendibile. Nei giorni scorsi anche la Norvegia aveva riservato una doccia fredda alle aspettative italiane di trasformare la FACO (Final assembly and check out) di Cameri nel centro per l’assemblaggio e la manutenzione degli F-35 europei e dei Paesi della Nato e del Mediterraneo. I vertici militari di Oslo stanno discutendo con i britannici la collaborazione per l’addestramento del personale, la manutenzione e la logistica congiunta delle due flotte di F-35; un accordo che però la Norvegia aveva già preso nel 2007 con l’Italia. Considerate le difficoltà a portare a Cameri lavori di assemblaggio e manutenzione per gli F-35 turchi e israeliani si fa sempre più elevato il rischio che i basi ratei produttivi trasformino la FACO (nella foto) in una  cattedrale nel deserto con poco lavoro da effettuare senza utili (se non in perdita) per Alenia Aermacchi e le altre aziende coinvolte nel programma.

Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna intanto vengono registrate difficoltà per i pneumatici utilizzati dagli F-35B, la vcersione a decollo corto e atterraggio verticale acquisita dai Marines, dai britannici e dagli italiani. I pneumatici realizzati dalla Dunlop Aircraft Tyres “hanno mostrato un livello di usura inaccettabile nell’impiego  come velivolo convenzionale” ha detto Joe Della Vedova, portavoce del Dipartimento della Difesa Usa per il programma F-35. Della Vedova in una nota riferisce inoltre che i pneumatici, del costo di circa 1.500 dollari l’uno, mostrano invece una “usura adeguata” quando l’aereo esegue decolli corti e atterraggi verticali. Il Pentagono, afferma ancora Della Vedova, sta ora lavorando con la Lockheed Martin e la Dunlop Tyres, con sede a Birmingham, in Gran Bretagna, su un nuovo disegno per gli pneumatici, che verrà introdotto il prossimo anno. Nel frattempo, Dunlop ha fornito nuovi pneumatici che sono stati “migliorati ma rimangono inaccettabili”.

 

Dichiarazione del Governo Olandese

L’F-16 ha dimostrato inequivocabilmente il proprio valore per le forze armate nelle operazioni di intervento e stabilizzazione. Nei decenni a venire, intendiamo continuare ad utilizzare aerei da combattimento. Dopo aver confrontato i diversi concorrenti nel 2001 e nel 2008, e aver aggiornato le informazioni in nostro possesso nel corso del 2013, il Governo ha deciso, integrando considerazioni sul piano operativo, finanziario ed economico, di scegliere l’F-35 come nuovo caccia per le Forze Armate olandesi. 
L’F-35 è la scelta giusta per un’aeronautica orientata al futuro e altamente tecnologica. Dal punto di vista operativo-militare, l’F-35 offre il maggior numero di opzioni. Inoltre, rappresenta la scelta più duratura nel tempo. Il velivolo è quello che più di tutti è in grado di interfacciarsi con i sempre più numerosi sistemi di difesa mobili e che offre capacità di osservazione sostanzialmente migliorate, che rappresentano un grande valore aggiunto per qualsiasi tipo di missione. In più, il velivolo racchiude un grande potenziale anche di sviluppo successivo, in particolare nell’area delle operazioni network-centriche. Grande importanza rivestono anche le possibili opportunità di cooperazione internazionale in aree quali la formazione, il supporto logistico e lo schieramento delle forze. Gli analisti della NATO appoggiano la scelta dell’Olanda. 

Con questa decisione, che arriva a conclusione di un percorso durato quasi quindici anni, l’Olanda mette in pratica ciò che l’Alleanza Atlantica chiede da tempo ai paesi membri, di investire in qualità e, di conseguenza, nella sicurezza generale dell’Alleanza stessa. Questa scelta, inoltre, incrementa le opportunità dell’industria olandese di aggiudicarsi contratti per commesse di alta qualità, sia nella produzione dell’F-35 e sia nella successiva fase di supporto. I tagli alla difesa che molti stati della NATO, inclusi i Paesi Bassi, stanno affrontando in questo momento richiedono la più attenta valutazione delle opzioni nonché delle scelte intelligenti. Nel nostro caso, optare per un numero limitato dei migliori aerei esistenti dimostra uno spiccato senso di realtà.  
La cooperazione internazionale è il modo migliore per ottimizzare ulteriormente l’efficacia operativa delle forze in campo. A questo proposito, un passo importante è rappresentato dall’intenzione di Belgio e Paesi Bassi di unire le forze per pattugliare e monitorare assieme lo spazio aereo del Benelux. Attualmente, le missioni Quick Reaction Alert (QRA) e Renegade gravano su piloti e aerei dei due paesi separatamente. La cooperazione porterà quindi grandi benefici a entrambi i paesi. Si richiederà la stipula di un trattato per far sì che ciascun paese possa condurre questo tipo di operazioni nello spazio aereo dell’altro. 

In molte aree, l’introduzione di un velivolo di ultima generazione porterà a grandi novità e a nuove applicazioni. A questo proposito, la Royal Netherlands Air Force, istituti di ricerca e il settore commerciale avranno l’opportunità di giocare un ruolo fondamentale a livello internazionale. La gestione organizzativa delle Forze Aeree sarà strutturata in modo da garantire risultati operativi ottimali, in ogni momento. Grazie all’introduzione dell’F-35, verranno ridotte al minimo le possibilità per i piloti di mantenere le loro capacità di volo dopo il loro periodo operativo. Ciò è utile ad assicurare che le ore di volo disponibili vengano principalmente utilizzate dai piloti operativi.

E’ stato deciso che il rinnovo della flotta verrà condotto interamente entro il budget di 4,5 miliardi di euro precedentemente stanziati e l’attuale budget operativo per gli F-16, che equivale a 270 milioni di euro all’anno. Ciò contribuirà a prevenire gli effetti del riposizionamento di budget, che prima o poi andrebbe a detrimento di altre capacità. Poiché il costo per unità e i costi operativi dell’F-35 non sono ancora del tutto definiti, è prevista una riserva contingente pari al 10% per gli investimenti e i costi operativi. La quota può essere utilizzata per far fronte a qualsiasi aumento imprevisto dei costi stimati, senza alcuna conseguenza diretta sul numero dei velivoli. La scelta di mantenere parametri finanziari stringenti segnala ancora una volta che la Difesa è determinata ad avere e a mantenere le proprie finanze in ordine. Sulla base delle ultime valutazioni, il margine di manovra consente di acquistare fino a 37 velivoli. La Difesa, d’ora in poi, imposterà tutti i propri piani su questo numero e informerà di conseguenza i paesi partner all’interno del programma F-35.

Se, all’interno dei parametri finanziari stabiliti, si creerà nuova disponibilità nei prossimi anni per l’acquisto di più velivoli, la Difesa procederà con l’acquisto. Potrebbe avvenire per esempio che la riserva contingente non venga utilizzata appieno e che il prezzo di ciascun F-35 si abbassi più di quanto previsto. In questo caso, oltre alle opportunità operative già indicate, l’aeronautica sarebbe anche in grado di fornire un contributo a breve termine per una seconda operazione su larga scala, come quella recentemente intrapresa in Libia. Il meccanismo dell’ordine permette di mantenere il numero finale di velivoli acquistati entro il budget disponibile. Qualora dovessero inaspettatamente emergere delle significative variazioni a livello di prodotto, di tempistiche o di budget, che dovessero causare un superamento dei limiti del budget di progetto, quest’ultimo verrà rivisto per tornare entro i parametri finanziari stabiliti.
 Rispetto all’attuale flotta degli F-16, l’aeronautica in futuro sarà in grado di schierare meno F-35 per un periodo di tempo maggiore. Oltre allo schieramento permanente di forze dedicate alla protezione dello spazio aereo nazionale e dei paesi Alleati, con 37 F-35 l’Olanda potrà continuare a schierare quattro aerei da caccia, simultaneamente e in modo continuativo, per supportare le truppe di terra olandesi come già fatto in passato nella provincia afghana di Uruzgan o come stiamo facendo attualmente a Kunduz. Nel 2014, l’attuale flotta degli F-16 verrà ridotta di 7 unità, fino a raggiungere un totale di 61. Questo intervento ridurrà i costi di manutenzione legati agli F-16 per un periodo di tempo maggiore. I 7 velivoli verranno aggiunti alla riserva logistica, per migliorare l’efficienza di schieramento dei restanti 61. Gli obiettivi di schieramento per il periodo successivo a questo riposizionamento verranno modificati di conseguenza. Gli F-16 e i piloti basati nei Paesi Bassi verranno organizzati in tre squadroni.
Sulla base del programma stabilito, l’introduzione dell’F-35 inizierà nel 2019. L’aeronautica dismetterà l’ultimo F-16 attorno alla metà del decennio 2020. Poiché le norme olandesi sull’inquinamento acustico non permettono di concentrare tutti i velivoli in un’unica base aerea, entrambe le basi aeree olandesi di Volkel e Leeuwarden rimarranno operative. Tuttavia, nel 2015, lo status di Leeuwarden verrà modificato da Main Operating Base (Base Operativa Principale) a Deployed Operating Base (Base Operativa di Schieramento). Ciò significa che le funzioni della base verranno limitate al minimo. I reparti gestionali si concentreranno alla Volkel Air Base.

 Dichiarazione di Lockheed Martin sull’annuncio dell’Olanda

“E’ un onore per Lockheed Martin che il Governo olandese abbia scelto gli F-35 come sostituzione degli F-16. Siamo orgogliosi che per oltre 30 anni, la Royal Netherlands Air Force abbia posseduto e utilizzato velivoli Lockheed Martin. Utilizzare gli F-35 rappresenta ora il prossimo capitolo della nostra partnership, che fornirà alla difesa nazionale olandese le migliori capacità aeree possibili. Questa scelta conferma il valore di acquisire una capacità aerea di 5° generazione e testimonia altresì la grande fiducia che i Paesi Bassi ripongono nel programma. L’industria olandese è attualmente coinvolta nella progettazione e nella produzione dell’F-35 e questo programma sta creando posti di lavoro ad alto contenuto tecnologico e benefici di lungo termine a vantaggio di tutto il Paese”.

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