NEWS DA MOSCA

Il contributo dei Mi-28 e Mi-35 nella liberazione di Falluja

Vivo apprezzamento da parte delle Forze Armate irachene nelle parole del Generale di Brigata Yahya Rasul al-Zubaidi circa le operazioni condotte dagli elicotteri d’attacco Mil Mi-28NE Night Hunter “Havoc” e Mil Mi-35 “Hind” per la liberazione di Falluja.

Al-Zubaidi, rappresentante ufficiale del Comando Congiunto delle Operazioni speciali irachene ha dichiarato all’agenzia TASS che – “Gli elicotteri di fabbricazione russa Mi-28 e Mi-35 hanno mostrato la loro elevata efficacia giocando un ruolo fondamentale nella recente offensiva che ha visto la liberazione della città di Falluja.

Hanno sostenuto da un lato l’avanzata delle truppe di terra e al contempo, grazie ai moderni sistemi d’arma, sono stati in grado di colpire obiettivi in operazioni chirurgiche”.

Per la cronaca è opportuno ricordare che le truppe governative hanno conquistato il sobborgo nordoccidentale di al-Julan, ovvero l’ultima area di Falluja che era sotto il controllo dell’Isis alla fine dello scorso giugno, a poco più di un mese dall’inizio dell’operazione dell’esercito che era stata avviata il 23 maggio 2016. La città era caduta nelle mani dei jihadisti nel gennaio 2014.

 

150 addestratori Yak-152 per la VKS

Il Ministero della Difesa russo ha ordinato 150 addestratori basici turboelica Yakovlev Yak-152.

Secondo Sergei Yamanov, direttore di produzione della Irkut Corporation, l’impianto sito nella Siberia centrale noto per la realizzazione dei caccia Su-30SM e Su-30MK e dell’addestratore avanzato Yak-130 avrebbe iniziato ad adempiere l’ordine con l’assemblaggio dei primi tre esemplari.

Dello Yak-152 avevamo parlato in passato: lo Yakovlev Design Bureau vinse infatti nel 2014 la gara d’appalto per lo sviluppo di un addestratore basico a elica del valore di 300 milioni di rubli (pari a circa 4,6 milioni di euro).

Il programma designato “Ptichka-VVS” (ovvero “uccellino” della VVS, sigla quest’ultima che identificava fino a poco tempo fa’ l’Aeronautica Militare russa) prevedeva che il nuovo addestratore fosse operativo entro il novembre di quest’anno. Secondo Yamanov rispettato il termine del primo volo la produzione in serie dovrebbe iniziare già a partire dal 2017.

Nel programma di realizzazione di questo nuovo addestratore basico c’è la necessita di mandare definitivamente in pensione ben 339 vecchi Yakovlev Yak-52.

Lo Yak-152, ricordiamo, è un addestratore basico monomotore ad ala bassa di costruzione interamente metallica dotato di carrello di atterraggio triciclo retrattile. Tra le sue dotazioni spiccano due seggiolini eiettabili Zvezda SKS-94M e un motore radiale M-14X da 360 hp realizzato dalla Voronezh Menchanical Plant che muove un’elica a tre pale.
Con una velocità massima di 500 Km/h, un raggio d’azione operativo di 1000 km e un peso al decollo di 1320 Kg, lo Yak-152 possiede dei carichi limite di +9 e -7 G.

 

Consegnati i due Mi-17V-5 alla Serbia

Come avevamo annunciato in questa rubrica, sono giunti a Belgrado a bordo di un An-124 Ruslan della Volga-Dnepr i due nuovi elicotteri utility Mi-17V-5 destinati alla Forza Aerea serba.

A seguito del contratto siglato nel settembre del 2015 i due velivoli sono stati realizzati dalla Kazan Helicopters Plant (parte di Russian Helicopters) ad un prezzo unitario di 12,65 milioni di dollari per esemplare; gli accordi prevedevano inoltre la riqualificazione dei piloti serbi e del personale tecnico che si è svolta presso la Kazan Helicopter Plant’s Aviation Training Center.

I due nuovi Mi-17V-5 sono stati destinati all’890th Mixed Helicopter Squadron basato sulla base aerea di Batajnica; si tratta del primo acquisto di velivoli russi da parte della Difesa serba, poiché da 35 anni la Forza aerea locale gestiva sette Mi-8T ereditati dall’ex Jugoslavia ed un Mi-17 costruito nel 1989 e trasferito nel 2006 dal Ministero degli Interni all’Aeronautica militare.

 

Inizia la produzione dei propulsori Klimov per il Mi-38

Secondo un dossier pubblicato dal quotidiano russo Izvestia la società Klimov, consociata della United Engine Corporation (UEC), ha iniziato la produzione in serie dei motori turboalbero TV7-117V per il nuovo elicottero Mil Mi-38.

La Klimov che ha sviluppato il propulsore si avvarrà di diversi subappaltatori russi che produrranno tutte le parti e le componenti costituenti il motore in oggetto; obiettivo finale è la sostituzione dei TV3-117VM realizzati dall’ucraina Motor Sich che equipaggiano la serie di elicotteri Mil Mi-8/17/171 e  Mi-28.

La società russa si prepara dunque a soddisfare il contratto firmato a metà 2015 del valore di 3,9 miliardi di rubli (pari a 59,7 milioni di dollari) per la fornitura di 50 motori TV7-117V alla Kazan Helicopter Plant per i prossimi tre anni.

Com’è noto, la decisione di progettare e realizzare autonomamente parti di tecnologie è dovuto all’introduzione di sanzioni da parte di USA e UE ai danni della Russia e alla rottura completa delle cooperazioni tecnico-militari tra Mosca e Kiev nel 2014.

Il piano originale della realizzazione dei Mi-38 prevedeva addirittura la dotazione di propulsori realizzati dalla statunitense Pratt & Whitney per le forniture ai paesi occidentali.
Ricordiamo infine che il Ministero della Difesa russo, come riportato lo scorso mese da Analisi Difesa,
ha accettato di acquistare tre Mil Mi-38 dotati di questi motori con un’opzione per altri cinque velivoli.

 

Prosegue in solitaria lo sviluppo dell’Il-214 (ex MTA)

Il bureau Ilyushin ha ripreso lo sviluppo a proprie spese del bimotore da trasporto medio Il-214.
Questo velivolo è di fatto una versione dell’aereo inizialmente ideato in collaborazione con l’India nel quadro del programma denominato MRTA (MultiRole Transport Aircraft) o MTA.

Ricordiamo infatti che tale programma iniziò con le firme congiunte dei governi di Mosca e New Delhi nel 2000 per la realizzazione di una joint venture paritetica i cui costi di sviluppo furono precedentemente stimati in 600 milioni di dollari; costi che per l’appunto dovevano essere coperti da entrambe le parti a parità di condizioni.

Il progetto comprendeva la progettazione e lo sviluppo del velivolo da trasporto IL-214T e una variante civile passeggeri da 100 posti denominata IL-214-100 la cui indiana HAL sarebbe stata la prime contractor.

Il programma Il-214, inizialmente designato nel 2003 come progetto IRTA-21 da parte di HAL e successivamente come MRTA arrivò così nel giugno del 2004 alla firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del velivolo anche in virtù del completamento degli studi di fattibilità completati nello stesso anno.

La russa JSC Irkut Aviation e l’indiana JSC IAIA furono selezionate dai due rispettivi paesi per la realizzazione del velivolo, tuttavia nel marzo del 2008 HAL rilevò il ritiro della JSC IAIA e a seguire la Ilyushin Aviation Complex fu scelta come nuova contraente russa per lo sviluppo di IL-214.
Nel 2012 i due partner firmarono nuovi accordi che stabilirono un team congiunto di 150 ingegneri provenienti da Mosca e Bangalore, un team che iniziò a lavorare già dal dicembre dello stesso anno sulle documentazioni tecniche dell’MTA.

Poco dopo, però, il programma fu più volte interrotto per via di disaccordi e incomprensioni varie.
Nel mese di gennaio 2016, il CEO di Ilyushin Sergei Velmozhkin ha dichiarato agli organi di stampa che il progetto congiunto era stato messo in standby su richiesta del partner indiano.

“Gli indiani sono persone con cui è molto difficile fare affari” – dichiarò seccamente il progettista generale Nikolai Talikov alla stampa specializzata – “In un primo momento sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, ma poi hanno iniziato ad esitare sempre più spesso… alla fine questo aereo verrà realizzato dalla Russia con la denominazione di Il-214.”

I progettisti di Mosca in realtà hanno continuato a lavorare sullo sviluppo della documentazione tecnica del velivolo sulla base delle esigenze della VKS, tanto che già nel settembre dello scorso anno un protocollo siglato col Ministero della Difesa russa chiedeva il completamento della realizzazione del prototipo dell’aereo da trasporto.

Secondo la società Ilyushin, l’Il-214 avrebbe un peso massimo al decollo di 68 tonnellate e la capacità di trasportare un carico massimo di 20 tonnellate a 2.250 Km (o 10 tonnellate a 6.400 Km) con capacità di operazioni di decollo e atterraggio anche in presenza di piste sterrate (comprese quelle situate in montagna). La durata di vita del velivolo dovrebbe essere stimata in 35 anni e 30.000 ore di volo.

 

Un nuovo lotto di Mil Mi-8AMTSh per la Difesa russa

L’ufficio stampa della società Russian Helicopters ha comunicato di aver consegnato un lotto di nuovi elicotteri Mil Mi-8AMTSh al Ministero della Difesa russo.

Il comunicato in questione, che non specifica né il numero di esemplari né il contratto a cui fa riferimento la suddetta consegna, ha indicato soltanto che i velivoli sono stati realizzati dallo stabilimento della Ulan-Ude Aviation Plant situato nella Siberia meridionale e che un secondo lotto di Mi-8AMTSh sarà consegnato a breve, probabilmente entro la fine dell’anno in corso o all’inizio del 2017.

Il Mi-8AMTSh, in grado di trasportare fino a 37 paracadutisti o 12 barelle con personale medico o ancora 4 tonnellate di carico, è idoneo per numerose tipologie di missioni, incluse operazioni SAR e MedEvac e persino missioni di supporto alle truppe di terra essendo dotato di varie armi tra cui razzi e missili anticarro 9M120 Ataka-V o 9M114 Shturm, finanche missili aria-aria IGLA-V che danno al Mi-8AMTSh la possibilità di neutralizzare elicotteri nemici, UAV o velivoli a bassa quota.

Confrontando questa nuova versione con la serie Mi-8 da cui deriva il MI-8AMTSh è ovviamente dotato di un’avionica migliorata e potenziata; il “Terminator” (nome con cui è conosciuto il Mi-8AMTSh) può operare in qualsiasi condizione climatica anche di notte. È dotato di sistemi di navigazione GLONASS/GPS e di radar meteorologico, motori VK-2500 più potenti e pale del rotore strutturalmente migliorate.
La versione da esportazione è denominata Mi-171Sh ed è attualmente in servizio con le forze aeree di numerosi paesi tra cui Angola, Bangladesh, Croazia, Repubblica Ceca, Ghana, Iran, Kazakistan, Kenya, Nigeria, Pakistan, Perù, Sri Lanka.
Come per l’intera serie dei Mi-8/17/171, anche questo velivolo è apprezzato nel mondo per le sue doti di versatilità, robustezza, semplicità d’uso e di manutenzione e non ultimo per un prezzo d’acquisto economico rispetto alla concorrenza.

 

Contratto di manutenzione per quattro Mi-17 ungheresi

Il ministero della difesa ungherese ha firmato un contratto con la società Russian Helicopters per una serie di lavori di manutenzione da effettuare su quattro Mil Mi-17 in carico alle Forze Armate di Budapest.

Secondo l’agenzia di stampa locale MTI, la Difesa ungherese aveva lanciato per lo scopo una gara d’appalto del valore di quasi 4 miliardi di fiorini (pari a 12,75 milioni di euro).

Il contratto firmato il 7 luglio – comunica il ministero della Difesa ungherese – ribadisce che i lavori verranno effettuati presso lo stabilimento della Novosibirsk Aircraft Repair Plant, struttura consociata della Russian Helicopter e specializzata nella manutenzione, revisione e aggiornamento della serie di elicotteri Mil. Il documento siglato ha una validità di 2 anni ma la scadenza dei lavori di riparazione è stato fissato in 10 mesi per ciascun velivolo.

L’Ungheria sceglie dunque così per la terza volta di rimandare il bisogno impellente di rinnovare la propria flotta ad ala rotante così come avevamo annunciato a marzo di quest’anno e nel giugno del 2014 decidendo di procedere momentaneamente ad un update per una parte della propria flotta di Mi-17.

Foto:  Yakovlev Design Bureau, Novosti, Klimov e Iliyushin

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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