SPESA MILITARE PIÙ BILANCIATA IN SUDAFRICA CHE IN ITALIA
Il Ministero della Difesa sudafricano vede quest’anno il 55 per cento del suo budget dedicato al Personale, cioè alle retribuzioni dei quasi 78 mila militari e civili in servizio attivo nelle diverse componenti: 40.300 nell’Esercito, 10.500 nell’Aeronautica, 7.600 nella Marina, 8.200 nella Sanità Militare – Military Health Service e 11.200 attivi nelle strutture di supporto.
La voce Personale assorbe circa 24 miliardi di Rand su 45 dell’intero bilancio pari a 2,9 miliardi di euro.
La percentuale di risorse destinate al Personale raggiunge il 74,4 per cento nella Sanità militare, il 70% nell’Esercito e si riduce al 47% per l’Aeronautica e al 57% per la Marina.
Per il bilancio 2017/18 è prevista la riduzione della percentuale di budget dedicata al Personale al 53,5 per cento allo scopo di non inficiare troppo le spese dedicate all’acquisizione di nuovi equipaggiamenti (Investimento) e alla spesa corrente per addestramento, carburante e ricambi (Esercizio).
Preoccupazione più che legittima in un Paese che a causa dei tagli alle spese militari ha perso molte capacità operative anche sul fronte della difesa nazionale con appena la metà della flotta di 25 cacciabombardieri Saab Jas 39 Gripen in grado di volare.
Il bilancio della difesa sudafricano risulta comunque ben più equilibrato di quello italiano considerato che quest’anno le spese per il Personale hanno raggiunto la percentuale record del 74,3 per cento (era il 61% nel 2007) e nel 2017 è previsto raggiungano il 75,4.
E pensare che solo nel 2012 la cosiddetta “Riforma Di Paola” prevedeva un bilanciamento al 50-25-25 tra le spese per Personale Investimento ed Esercizio.
Fot0: Ministero Difesa Sudafricano
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