Elicotteri Chinook e anticarro russi per la Libia
Il governo libico è in balìa delle milizie e non riesce a controllare neppure Tripoli ma ha espresso interesse ad acquistare da Boeing diversi elicotteri da trasporto Chinook. La società statunitense non fornisce dettagli ma pare che si valuti l‘ordine di ben 22 elicotteri (6 CH-47D surplus dell’US Army e 16 nuovi CH-47F) con l’obiettivo di migliorare la mobilità delle forze libiche.
Prima della guerra civile le forze aeree libiche schieravano 8 Chinook CH-47C costruiti in Italia (nella foto in alto) da Agusta dei quali almeno 3/5 aggiornati allo standard C+/D negli stabilimenti della Libyan Italian Advanced Technology Company, joint venture tra l’industria pubblica libica e Finmeccanica. le condizioni attuali di questi velivoli non sono note ma secondo il Jane’s World Air Forces sarebbe rimasto operativo un solo elicottero. Da un lato i Chinook consentirebbero di potenziare il raggio d’azione delle forze libiche ma dall’altro le precarie condizioni di stabilità del Paese e la rendono inspiegabile la scelta di macchine così complesse e costose.
In Libia sono recentemente arrivati dieci sistemi d’arma 9P157 Khrizantema-S, (guarda il video) versione anticarro dei veicoli da combattimento BMP-3 ordinati da Gheddafi prima della guerra civile del 2011. La notizia è confermata dall’ufficio stampa dell’Esercito Nazionale di Liberazione Libico che il 24 settembre scorso, attraverso le pagine di Facebook, ha pubblicato le foto di sette Khrizantema-S. Secondo la Rosoboronexport, società pubblica che detiene il monopolio dell’export russo di armi, i contratti sottoscritti dal rais durante le sue ultime visite a Mosca ammontano a 4 miliardi di dollari, accordi sottoposti all’embargo imposto dalle Nazioni Unite che riguardano carri armati, caccia multiruolo, elicotteri e sistemi di difesa aerea.
Nessun accenno ai Khrizantema-S, anche se si suppone che tra le armi giunte in Libia all’inizio della guerra civile ci fossero quattro BMP-3 in versione anticarro, gli stessi prodotti dall’azienda russa KB Mashinostroyeniya (KBM), costruttore di sistemi missilistici con sede a Kolomna, nei pressi di Mosca.
Sviluppato nel 1996 sul telaio del mezzo corazzato di fanteria BMP-3, il Khrizantema-S è stato presentato al pubblico durante il MAKS 1999 e la produzione in serie è iniziata nel 2003. il sistema di lancio, che sostituisce l’originale torretta del BMP-3, utilizza missili 9M123 (AT-15 Springer) con testata ad alto potenziale esposivo (HEAT) o termobariche; i due componenti l’equipaggio possono ricaricare la coppia di lanciatori in modo completamente automatico, restando protetti all’interno della zona corazzata del veicolo. Ad una velocità di 400 m/s i missili a propellente solido AT-15 Springer hanno una gittata di 400-6000 m. e penetrano armature ERA (Exsplosive Reactive Armour) spesse 1.100-1.200 mm. Il sistema di guida del missile sull’obbiettivo avviene sia tramite il radar di rilevamento e inseguimento automatico del bersaglio montato sul mezzo (ACLOS), sia con un sistema di puntamento laser (SACLOS), per evitare eventuali contromisure elettroniche.
Con fonti ITlog DFefence e Jane’s Defence Weekly
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