Nasiruddin Haqqani ucciso in Pakistan
Nasiruddin Haqqani, figlio del fondatore della Rete Haqqani, formazione jihadista alleata dei talebani, è morto in un agguato nella capitale pakistana, Islamabad. Il 36enne stava tornando a casa domenica sera quando è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco sparati da ignoti aggressori, almeno quattro secondo alcune fonti. Finora nessuno ha rivendicato l’attacco contro Nasiruddin, figlio del leader talebano Jalaluddin Haqqani e responsabile della raccolta fondi per il gruppo terroristico, molto attivo contro le truppe alleate in Afghanistan. Fonti talebane hanno confermato la notizia, precisando che il corpo è stato portato a Miranshah, la principale città del Nord Waziristan, per essere sepolto. L’omicidio arriva a meno di una settimana dalla morte dei leader dei talebani pakistani Hakimullah Mehsud, ucciso da un drone americano. Un portavoce dei talebani pakistani ha immediatamente accusato l’Isi, i servizi segreti di Islamabad dell’uccisione di Haqqani, motivandola con il sostegno coraggioso da lui dato a Mehsud. Opposta la versione dei servizi segreti, che hanno parlato di un “conflitto interno” all’organizzazione terroristica. La Rete Haqqani è dal settembre 2012 nella lista nera degli Stati Uniti e per il Pentagono rappresenta una “minaccia significativa” alla sicurezza nazionale. L’uccisione di Nasiruddin “è un martirio e una grande perdita per l’Emirato islamico e per l’Afghanistan” che però “non danneggerà il processo della Jihad”. Lo hanno sostenuto oggi i talebani afghani. Dopo aver stigmatizzato il raid di un drone che ha causato la morte di Haqqani come “atto codardo di un nemico sconfitto”, gli insorti hanno affermato che “il martirio nel cammino della Jihad è considerato da noi un onore ed è il nostro più nobile desiderio”. L’Emirato islamico “è una struttura nazionale ed islamica ed una istituzione fondamentale in cui il martirio di una persona spinge sul cammino del sacrificio decine di altri uomini leali pronti a sostituire i martiri”. “Grazie al martirio del dottor Nasiruddin Haqqani quindi – conclude la dichiarazione – decine di altri uomini vorranno rimpiazzarlo per continuare la loro Jihad contro il nemico”.
con fonti Agi/Ansa
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