Iniziati i test dei MiG-29K russi
In esito a quanto dichiarato dall’ufficio stampa del costruttore aeronautico MiG, sarebbero iniziati i test in volo del caccia imbarcato MiG-29K/KUB in consegna alla Marina russa. Ricordiamo che il Ministero della Difesa russo ha firmato nel febbraio del 2012 un contratto per la fornitura di venti caccia imbarcati MiG-29K e quattro MiG-29KUB biposto d’addestramento. La consegna del primo lotto di quattro MiG-29K sarà effettuata – a detta del costruttore – entro la fine del 2013 e infatti mentre scriviamo appare a tal proposito la comunicazione del Ministero della Difesa che recita testualmente: “La MiG Corporation ha appena consegnato 2 MiG-29K e 2 MiG-29KUB alla Marina russa”. Tutti gli aerei opereranno a bordo della portaerei Admiral Kutznesov che attualmente ospita in qualità di caccia imbarcato esclusivamente 19 esemplari di Sukhoi Su-33 (versione navale del Su-27 Flanker).
Secondo il Russian Bulletin la vita operativa dei Su-33 scadrebbe nel 2015 (vent’anni esatti dopo il loro esordio operativo) e l’ingresso dei MiG avrebbe un triplice valore. Il MiG-29K è più piccolo del Su-33 (dunque più adatto al ponte di volo della Kutznesov), ma soprattutto è più economico; l’allora crollo dell’URSS infatti, e il venir meno dei progetti relativi a nuove portaerei bloccò di fatto la produzione del Flanker navale in numeri più consistenti, operazione oggi sicuramente fattibile ma economicamente sconveniente; il MiG-29K invece è stato richiesto dall’aviazione navale indiana in ben 45 esemplari (16 in una prima tranche nel 2004 e un’ulteriore ordine per 29 velivoli nel 2010); tutto ciò ha ridotto il costo dello sviluppo e della relativa produzione in serie. Dati alla mano infatti, la nazione asiatica ha pagato 730 milioni di dollari per lo sviluppo e l’acquisto dei primi 16 esemplari, la Russia ha speso invece per la sua flotta di 24 velivoli poco meno di 1 miliardo di dollari; nel contesto operativo infine, il MiG-29K può contare su una capacità multiruolo che manca al Su-33, adatto quest’ultimo principalmente alle missioni di difesa aerea.
Il MiG-29K nasce come caccia di generazione “4++” e oltre alle necessarie modifiche per operare dalle portaerei (semiali pieghevoli, carrello irrobustito, potenziamento dei motori, sonda per il rifornimento in volo retrattile, ipersostentatori a doppia fessura ingranditi e gancio d’arresto), il “Fulcrum” utilizza il 15% di materiali compositi nell’intera struttura, è dotato di fly-by-wire digitale con sistema di controllo quadruplo ridondante e inoltre possiede una significativa riduzione della traccia radar. L’armamento, infine, che spazia dai missili aria-aria (6 a medio raggio RVV-AE o 8 a corto raggio R-73E), ai missili guidati aria-superficie (4 Kh-31A o 4 Kh-35E, antinave o 4 Kh-31P antiradar), fino alle bombe guidate (4 Kab-500r) oltre al classico cannone da 30mm GSh-301, fa del MiG un caccia di tutto rispetto capace di una vasta gamma di missioni operative. Il MiK-29K è ovviamente equipaggiato di sonda per il rifornimento in volo PAZ-1MK al fine di sopperire al suo vero limite nei confronti del Su-33, ovvero la sua ridotta autonomia.
Foto MiG
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.