Tagli ridotti per il Pentagono
Il Pentagono dimezzerà i tagli nel 2014 rispetto al 10 per cento subito con la “sequestration” nel bilancio 2013 che decurtò le spese per la difesa di oltre 50 miliardi di dollari paralizzando le attività di interi reparti. L’intesa tra Democratici e Repubblicani sul bilancio federale ha limitato al 5 per cento i tagli che si applicheranno al bilancio ordinario del Dipartimento della Difesa. Il 26 dicembre il presidente Barack Obama ha infatti firmato la legge bipartisan approvata il 18 dicembre scorso dal Congresso mettendo al riparo i bilanci 2014 e 2015 da nuove minacce di “shutdown” e riducendo i tagli automatici di spesa. Il bilancio ordinario del Pentagono prevede per l’anno fiscale 2014 (iniziato il 1 ottobre scorso) un budget di 526,8 miliardi di dollari di poco superiore ai 525,4 miliardi stanziati l’anno scorso che si ridurrà del 5 per cento a 498 miliardi in base al taglio di 486 miliardi da spalmare sui bilanci di dieci anni approvato l’anno scorso e che sul Fiscal Year 2013 ebbero un impatto di 52,6 miliardi. Il Segretario alla Difesa Chuch Hagel aveva annunciato che un altro taglio di quelle dimensioni avrebbe avuto un effetto molto grave sulle capacità militari.
Il budget del Pentagono continua comunque la sua parabola discendente rispetto al record di 686 miliardi stanziati nel 2008 ma è compatibile con le richieste di base del Pentagono per 526,6 miliardi e in linea con i fondi stanziati negli ultimi anni compresi tra i 520 e i 530 miliardi annui. Il Congresso ha poi autorizzato anche 80,7 miliardi di dollari per le operazioni al di fuori del territorio americano (la maggior parte dei quali per la guerra in Afghanistan), le cosiddette Contingency Operations Overseas (OCO) che nel 2013 avevano assorbito 96,7 miliardi e che risultano in calo costante rispetto al picco di 197,5 miliardi registrato sempre nel 2008, quando le operazioni in Iraq e Afghanistan erano in pieno svolgimento. Un ridimensionamento che si accentuerà con il ritiro delle forze dall’Afghanistan dove non è ancora chiaro se dal 2015 resteranno o meno contingenti statunitensi e alleati. Approvato un aumento retributivo ai militari dell’1 per cento compensato da un taglio della stessa entità al trattamento riservato ai militari che lasciano il servizio prima dei 62 anni.
La Legge di spesa 2014 prevede anche l’inasprimento delle pene per le violenze sessuali, lo stanziamento di fondi per finanziare la distruzione delle armi chimiche siriane (effettuato a bordo della nave ausiliaria statunitense Cape Ray) e la più ampia possibilità di ordinare il trasferimento degli ultimi detenuti di Guantanamo (poco più di un centinaio) in Paesi stranieri. Nel complesso gli Stati Uniti continuano ad assorbire circa il 40 per cento della spesa militare mondiale seguiti a distanza dalla Cina che sommando anche i fondi extra bilancio finanzia l’apparato militare con 160 miliardi di dollari. Nell’ambito del budget federale la spesa militare è seconda solo a quella assegnata alla Sicurezza Sociale (860 miliardi) anche perché alle voci di spesa assegnate al Pentagono vanno aggiunti i fondi di altri dicasteri che hanno diretta attinenza con le attività militari e che portano il totale a 732 miliardi di dollari (703 dopo il taglio del 5 per cento al bilancio ordinario). Tra questi la Veterans Administration (63,5 miliardi per assistere reduci e invalidi), la Homeland Security (37,4 miliardi), la sicurezza nucleare (17.8 miliardi stanziati dal Ministero dell’Energia) e un miliardo per vari programmi minori allocati da diversi organismi governativi.
Immagini: DoD, strikefighterconsultinginc.com, ofnetwork.
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