Gli Usa testarono armi biologiche a Okinawa
All’inizio degli anni ’60, nelle isole giapponesi di Okinawa e a Taiwan, l’esercito statunitense condusse esperimenti con armi batteriologiche che potevano danneggiare le coltivazioni di riso. E’ quanto emerge da documenti militari americani di cui è entrata in possesso l’agenzia di stampa giapponese, Kyodo. I test furono realizzati almeno 12 volte tra il 1961 e il 1962: sui campi di riso venne rilasciato un fungo, il Magnaporthe Grisea, per vedere come reagiva la produzione. Il fungo, attualmente presente in 85 Paesi, può distruggere abbastanza riso da nutrire 60 milioni di persone all’anno. Gli Usa, sostiene l’agenzia, ne valutavano l’impiego eventuale in “Cina e sud-est asiatico” nello sviluppo di tali agenti patogeni. Nel passato il governo statunitense aveva rivelato i dettagli di altri esperimenti con armi chimiche e batteriologiche realizzati a Puerto Rico e negli Stati americani di Hawaii e Utah. Dal 1975 è entrata in vigore una convenzione internazionale che proibisce qualsiasi attività di produzione e detenzione di armi chimiche e batteriologiche. L’arcipelago di Okinawa, nel sud del Giappone, rimase sotto il controllo di Washington fino al 1972 e attualmente ospita più della metà dei circa 48mila soldati americani dislocati in Giappone; e il 20 per cento del territorio dell’isola principale della provincia è base militare statunitense.
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